Serie A

Denise Carturan: “Voglio continuare a crescere con l’Okasa Falconara, questo posto è casa”

Trasferta in casa CMB, poi direzione Roma per il raduno della Nazionale presso il CPO Giulio Onesti e ritorno a Falconara. O meglio a casa, perché è questo che la città marchigiana è diventata per Denise Carturan. “So che sembra una fatta e l’ho letta anche io in tante interviste, ma – sorride il portierone – ora capisco davvero cosa significhi, così come capisco perché chi si riferisce all’Okasa lo fa parlando di una famiglia, più che di una squadra. Prima di arrivare, conoscevo solo Ferrara, eppure non sono mai da sola: c’è sempre qualcuno che ti invita o che ha piacere a trascorrere del tempo con te. Giocare al PalaBadiali, poi, è una meraviglia: il loro sostegno dal giorno zero e i cori fanno sì che sei lì e ti tremano le gambe per l’emozione. Ti senti in dovere di fare bene, di non mollare mai”.

Anche in casa del CMB (ko di misura, ma gara ancora sub judice) è stata lotta serrata fino alla sirena. “Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma ho apprezzato tanto il carattere di un Falconara che dà il suo meglio quando va sotto: le abbiamo contenute nel primo tempo, anche i pali ci hanno aiutato, poi una ripresa di grande mentalità che ci ha permesso di recuperare dal doppio svantaggio. Peccato solo per il finale, ma penso che dobbiamo conoscerci ancora bene in campo e possiamo solo fare meglio: più passa il tempo e più sarà facile leggerci a vicenda”. Ora il Montesilvano per cercare il pronto riscatto. “E’ una partita da vincere e che, come dicevo poco fa, può aiutare a conoscerci meglio in campo. Non pensiamo alla loro classifica, anche loro hanno bisogno di punti e scenderanno in campo per conquistarli. Noi continueremo il nostro percorso, indipendentemente da chi avremo davanti”.

Fino a 20 anni erano le arti marziali a vederla seriamente impegnata, il calcio a 5 era solo una parentesi settimanale col Noventa. Ma poi Giorgia Bilato, un’amica purtroppo andata via troppo presto, le chiede di provare in una squadra vera: allo Sport Project in C la nota il preparatore dei portieri Daniele Signorelli e, nonostante lo stop causato dal Covid, la sua carriera decolla fino al raggiungimento della maglia Azzurra.
“8 anni fa non sapevo neanche che esistesse il futsal femminile di un certo livello, figurati una Nazionale – ride -. Mi sento super fortunata perché faccio il lavoro più bello del mondo”.

E da due mesi veste anche la casacca delle tricolori. “Che sia meritato lo devo dimostrare sul campo, ma mi ha fatto molto piacere il Falconara mi abbia chiamata, infatti ho detto subito sì. Ora voglio continuare a crescere e arrivare al massimo: se miglioro, lo fa anche la squadra. E poi c’è Giulia Domenichetti che mi ha chiesto 10 gol… ma io – sorride – direi di partire col primo e vedere che succede”.

Foto: Imatijon

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