Serie A

CMB, la magia di Valenzano: “Mettendoci il cuore tutto può arrivare”

Correva l’anno 1993. Nelle sale andava la prima di Jurassic Park, nasceva con grande speranza l’Unione Europea, il Divino Codino vinceva il pallone d’oro e il mondo del calcio si assicurava (ma ancora non lo sapeva) grandi calciatori come Icardi, Pogba e Dybala.

Nel 1993 di anni io ne avevo 9 e, sebbene i ricordi di bambina non siano dei più definiti come spesso capita, nello scaffale delle rimembranze si aggiungeva una canzone degli 883. “Aeroplano che te ne vai…”

Nel 93 il CMB non esisteva e non era ancora venuta al mondo Valeria Valenzano. Però, ogni volta che la vedo esultare dopo un gol, con il suo aeroplanino, io ripenso a quella canzone. E a Montella, ovviamente (ma lo spunto dell’esultanza della calcettista pugliese non viene da lì però). Anche domenica, contro il Città di Falconara, quell’aeroplanino ha raccontato una storia tutta sua, fatta di sogni e di speranze. Di voglia e partecipazione.

“L’aereoplanino – spiega Valenzano – perche è la cosa che piú si avvicina alle nuvole e le nuvole mi sanno di sogni e di malinconia. Ho sempre sognato di giocare in serie A, giocare con le più forti e fare gol importanti. Infatti è nato in maniera naturale dal gol contro l’Audace, in casa loro quasi da centrocampo, uno dei miei preferiti. E da allora l’ho attribuito al mio percorso perchè è stato un viaggio e ogni volta che esulto mi ricordo della strada fatta, dei sacrifici, degli ostacoli e del percorso di crescita che faccio ogni giorno.

Sa anche di malinconia perchè mi porta tra le nuvole ed è il posto anche di chi non c è più”.
Lo strano percorso, cantava Max Pezzali, che degli 883 era voce e immagine. Neanche un grande libro o un grande film potrebbero descrivere mai, continuava cantando. C’è un tempo per tutto, pare dire, anche per stupirsi ancora di ciò che si è diventati.

“Dopo la partita contro il Falconara, partita piena di emozioni e che dimostra ancora il nostro valore e la nostra anima, mi è subito venuto in mente un pensiero ed è stato quello che è per partite come queste che ho iniziato a giocare a calcio. La magia di questo sport non ha limiti e anche quando tutto sembra impossibile o irraggiungibile ti dimostra che ce la si può fare sempre e comunque. Basta metterci il cuore e tutto può arrivare”.

Il cuore è sicuramente stato tanto, quello delle biancazzurre, chiamate al debutto in Serie A e capaci di essere invitate per merito al gran ballo dei play off.
“Alla fine della regular season -traccia un bilancio Valeria Valenzano – posso dire di sentirmi soddisfatta. Non è stato un anno in cui sono stata al 100% fisicamente, chi mi è stato accanto sa. Tante volte ho pensato anche di lasciare ma con questa squadra è impossibile mollare.

A parte questo, sono felice di come sia andata perché sento di essere cresciuta: a livello tattico ho appreso tantissime informazioni e tantissime situazioni di gioco, a livello mentale ho imparato a non arrendermi e a pensare all’azione successiva. Questi sono tutti aspetti che si possono allenare e su cui devo continuare a lavorare per crescere sempre di più. Sono felice sia come gruppo che come soddisfazioni personali. Per questo devo ringraziare ogni singolo componente di questa squadra, i nostri tifosi che ci hanno sempre accompagnato e sono stati l’uomo in più.

A questi ringraziamenti, alle persone con cui condivido l’avventura, vorrei dedicare una frase nella quale mi sono imbattuta qualche giorno fa nel libro che sto leggendo. “Io semplicemente ringrazio. Nella nostra cultura non si chiede nulla, semplicemente si ringrazia per quello che si ha.
E le cose belle iniziano ad arrivare.”
A salandra è successo proprio questo”.

Una citazione che calza a pennello per la numero 22. Alla radice del verbo citare, a pensarci bene, troviamo il significato di muovere, chiamare, porre in movimento. Come una palla a rimbalzo controllato durante una partita. Come le vite di ogni giocatrice chiamata a fare un passo più il là, ancora e ancora. E sarà chiamata a fare un passo e gigante il CMB, o quantomeno a provaci, visto che l’avversario dei quarti di finale scudetto è il Bitonto campione in carica.

“Vero, ma tra le cose belle del campionato, ci sono appunto questi play off. Difficili certo, ma entusiasmanti. Arriviamo cariche e positive con la consapevolezza che possiamo dire la nostra. Davanti a noi abbiamo sicuramente un avversario più attrezzato a livello di squadra e con più esperienza. Ma la partita inizia sempre sullo 0-0 e noi daremo tutto per poter indirizzare la gara nel modo giusto” assicura Valenzano.

“Stiamo lavorando per arrivarci nel pieno delle nostre energie sia fisiche che mentali perché serviranno entrambe per fare una bella prestazione. Noi, come abbiamo dimostrato, non ci arrendiamo, non ci accontentiamo e arriviamo con maggior consapevolezza rispetto a qualche mese fa. Poi sarà il campo a dire la sua. Vogliamo però – chiude – goderci ogni momento e, perché no, sognare da grandi. Un’attitudine che credo tornerà sempre utile, a prescindere da tutto”.

 

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