Serie A

Biancoazzurro è il colore di Salandra, il CMB la sua passione

Ci sono due grandi fedi a Salandra: l’Inter e il CMB. Ma se arrivare a San Siro risulta quantomeno complicato in termini di tempo, arrivare al PalaSaponara invece richiede solo la passione per i colori biancazzurri come carburante.

La passione, si sa, è contagiosa e, dalla prima gara in casa contro la Kick Off, ha toccato sempre più persone, spingendole a riempire gli spalti per seguire quelle ragazze che sognano in grande. Forse va educata, forse non tutti sono avvezzi alle dinamiche “da stadio”. Il tifo organizzato è ai suoi germogli ma, come ogni primavera che si rispetti, sta iniziando a fiorire di mille colori. Ecco allora che compaiono sciarpe, magliette, tamburi e striscioni. Ogni giornata sempre di più, fino ad arrivare al culmine nell’ultima gara casalinga.

Ma non è solo presenza durante le partite. È tanto forte quanto silenziosa e fondamentale, quella di chi si prodiga per ogni esigenza. Perché il CMB è una faccenda di tutti. Penso a Caterina e Giacomo Dibiase, genitori di Angelica si, ma veri padroni di casa che non fanno mancare accoglienza e sostegno per quanti sono arrivati forestieri, ad esempio. O a tutti quelli che colorano il palazzetto per le gare in casa, come Angelica Iacovino. Per lei, il CMB, è passione, casa, spensieratezza e appuntamento fisso. Il suo sabato pomeriggio preferito, come direbbe lei, che è dai tempi dell’Ita Salandra che non perde neanche un match, in quell’atmosfera di famiglia che anche il CMB ha saputo costruire.

Oppure penso a Tommaso, che di futsal se ne intende, e che nella realtà lucana ha trovato quella che per lui è una seconda casa. O ancora mi viene in mente Mario Pace, rigorosamente con nome e cognome quasi attaccati, sempre pronto a lavorare dietro le quinte, o ancora a Carmine che ne ha fatti di viaggi in macchina per accompagnare o riprendere le beniamine di casa.

Come non pensare a Emanuele, giovanissima incarnazione di Salandra, capo ultrà tamburista, sempre presente in ogni attività (e giocatore a sua volta). Potrei andare avanti ancora ma non lo faccio per ragioni di economia di lettura. (Mi scuso con i tanti che non ho citato). Non me ne vogliate invece voi lettori, vivere qui mi ha dato la possibilità di respirare quest’aria e conoscere un po’ tutti.
Il fatto è questo. Forse nessuno si aspettava che un gruppo di giovani donne, allenate da uno staff che viene da lontano, avrebbe raggiunto tanto ma soprattutto avrebbe conquistato i cuori di tutti. Ma lo ha fatto, e giovedì la presenza a Giovinazzo sarà copiosa, festosa, dilagante, perché alla passione ci si può solo abbandonare.

Si guarda al risultato certo, si sogna, ma la grande vittoria non sarà quella di andare avanti nella finale scudetto. La vittoria più grande è già arrivata ed è tutta nelle anime di chi non vede l’ora che inizi la prossima stagione.

A Salandra ci sono due fedi: l’Inter e il CMB. Ma se quella per i neroazzurri registra delle defezioni a favore dell’altro lato di Milano soprattutto, quella per le biancoazzurre no. “Quella è di tutti, è in tutti. Ognuno a modo suo”, come dicono tutti, qui.

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