Salvi, ancora una volta. La quarta di fila per la precisione. L’Audace Verona vince 3-1 col Lamezia e chiude in casa un anno insolito, segnato dall’immensa gioia della partecipazione alla prima Final Eight della sua storia e – subito dopo – da una serie di infortuni che ne hanno rallentato l’arrivo alla meta.
“Abbiamo fatto la solita fatica bestiale – può sorridere ora il presidente Alessandro Betteghella -, ma sono felice perché lungo il tragitto abbiamo conosciuto persone d’oro, prima che tecnici straordinari: anche se molte volte in passato abbiamo sbagliato, Rossi, Trattenero e Favaretto sono uomini d’oro, rispettosi prima di tutto, a differenza di tanti altri esaltati, e preparati, tant’è che – nonostante tante difficoltà – ci hanno portato all’obiettivo che volevamo”.
Sarebbe bastata una vittoria a Foligno il 2 marzo per garantirsi la permanenza diretta. Squalifiche e defezioni non hanno certamente fatto gioco alle rossonere, ma la tegola più grande è arrivata proprio a ridosso della partenza per Mola di Bari.
“Nel nostro momento di maggiore equilibrio e nel suo miglior momento personale da inizio stagione, purtroppo Julia Ferreira si è rotta il crociato e, poco dopo, in Coppa Italia, lo stesso infortunio è capitato anche a Zandonà. Nel complesso – ci tiene a precisare Betteghella – è stato il nostro anno più significativo dal punto di vista del percorso crescita: ringrazio tutte le ragazze per i sacrifici profusi, di tutto questo come società siamo molto riconoscenti. Eppure, da Foligno in poi, siamo andati in affanno fino all’ultima giornata”.
Ora relax, sacrosanto e meritato. Poi si parlerà di futuro. “Come sempre, alla base della nostra programmazione ci sarà prima di tutto la stabilità economica: non siamo soliti fare promesse che potrebbero mettere in difficoltà qualcuno e non abbiamo mai fatto più di quel che abbiamo potuto. Poi continueremo a sviluppare la rosa, puntando per quanto possibile su giocatrici prevalentemente italiane e naturalmente sulle giovani. Open day e Under 15? Persone volenterose e preparate lavorano per ampliare la base, che è poi il nostro valore aggiunto. Preferiamo costruire la giocatrice, invece di trovarla già fatta e finita. Ma i progetti hanno bisogno di sostenibilità”.
Un ultimo accenno, in chiusura, alla modifica dell’articolo 94 delle NOIF. “Spero che in seguito a questo, vengano eseguiti controlli seri su copie di bonifico e non su autocertificazioni. Solo così la regolarità potrà essere totale: chi sarà in linea andrà avanti, mentre chi non lo è dovrebbe essere immediatamente escluso all’atto dell’iscrizione”.
Foto: Federica Arca (Audace Wave)
