Bitonto per la rincorsa al secondo posto, Vip per cercare di uscire dalla zona playout. Da qualsiasi lato la si guardi, quella di domenica è una sfida che può valere tanto. Ma Lediane Marcolan, per tutti Tampa, ha un punto di vista privilegiato: quello di chi gioca in casa e quello di chi ha da poco aggiunto un’altra Coppa Italia in bacheca. “In qualsiasi squadra io sia stata, il mio principio di giocatrice è guardare soprattutto a quel che accade ogni giorno in allenamento: sulla carta siamo più forti, stiamo bene e ci servono punti per arrivare il più in alto possibile. La Final Eight? Una spinta in più. Se la prima volta è stata indimenticabile perché era anche la prima finale contro la mia ex squadra, la seconda è stata bella perché è uscita fuori la forza di un gruppo che a causa degli impegni nazionali si è ritrovato insieme solo per la rifinitura. Pronti, via e ci siamo tuffate nei quarti, ma ce l’abbiamo fatta e abbiamo potuto festeggiare con i nostri tifosi che, come al solito, hanno riempito il Pala Vito Pinto”.
Dopo la Vip, saranno i duelli con TikiTaka e Cagliari a stabilire il piazzamento delle neroverdi, ma Tampa affronta di petto il rush finale. “Puntiamo semplicemente a fare del nostro meglio e poi vedremo cosa è successo attorno a noi: il Pescara deve ancora incontrare il CMB, la Lazio il TikiTaka e così via. Ci sono ancora troppi incroci per cercare di decifrare la situazione playoff, ma in fondo poco importa: non possiamo scegliere le nostre avversarie, dovremo battere chiunque avremo di fronte se vogliamo arrivare fino in fondo”.
Un’altra bella notizia, intanto, ha allietato l’ambiente Bitonto e quello di Tampa: la nascita di Benjamin, il nipotino della famiglia Santos, del quale la neroverde sarà madrina.
“Ho saputo che Tamara aspettava suo figlio in modo un po’ strano: ero nel bel mezzo di un trasloco, piena di valigie, lei era con me e non ha mosso un dito, ha spostato solo un’aspirapolvere – ride -. Ero un po’ arrabbiata, ma quando finalmente mi sono fermata, Tamara ha messo sul tavolo un regalo, annunciando che sarei diventata zia. Inizialmente pensavo ad un cane – ride ancora – e invece no, era proprio Benjamin! Ero sicura che sarebbe nato il 15 aprile, perché il 5 sarebbe stato troppo presto ma in qualche modo, essendo il mio numero, sapevo che ci sarebbe stato. E poi ha atteso l’arrivo di tutta la famiglia dal Brasile, è stato bravo. Naturalmente gli ho già regalato un pallone, ma ora – chiude Tampa con un sorriso – spero di poter entrare presto in campo con lui prima di una partita veramente importante”.
Foto: Paola Libralato (Divisione Calcio a 5)
