Quattro anni fa i campionati provinciali, oggi la scalata che porta al massimo campionato nazionale. Lucia Primitivo e il Levante Caprarica non hanno solo la stessa maglia, ma anche lo stesso spirito: quello di chi è sempre riuscito a guardare oltre, a credere in un futuro migliore anche quando il futsal era erroneamente confinato nel concetto di “calcetto”, magari anche poco adatto ad una donna. Ecco perché domenica, dopo la sirena del 5-2 alla Woman Napoli, Lucia piangeva.
“Tutti festeggiavamo e io ero in lacrime. Il motivo? Nonostante abbia la bellezza di 35 anni, per me ogni partita è come la prima mai giocata e raggiungere il traguardo del secondo turno playoff è stata una soddisfazione immensa. Sento che credere tanto in questo sport non sia stato mai uno sbaglio: le rinunce, i sacrifici, gli eventi ai quali non ho partecipato perché ho sempre avuto un borsone tra le mani, alla fine mi hanno portata verso la strada giusta. Forse ci sono arrivata più tardi rispetto ad altre ragazze con qualche anno in meno sulla carta d’identità, ma sono fiera di me perché ho avuto la capacità di crederci anche quando quel pallone a rimbalzo controllato era solo per quattro gatti sugli spalti, squadre senza troppe ambizioni e due dirigenti a fare da società. Per me è un sogno che si avvera, iniziato quando tutto questo eravamo davvero in pochi ad immaginarlo”.
Ma la parte più bella sta proprio nella condivisione della gioia. “Domenica il nostro tensostatico era pieno al punto che una cinquantina di persone non sono potute entrare e hanno dovuto seguire la diretta su Facebook. E poi ci sono le mie compagne: mai avuto dubbi sul roster, neanche in passato, ma quest’anno ci sono stati ingressi che definire di valore sarebbe riduttivo: tatticamente e tecnicamente, allenarci con un certo tipo di giocatrici è una possibilità di crescita enorme, ma anche a livello umano il loro apporto è stato straordinario. La capacità di far sentire a casa chi viene da fuori fortunatamente non ci è mai mancata, ma quello che ci stanno dando loro è impagabile”.
Ora un’altra gara secca da rivivere in casa e l’avversaria di turno si chiama Salernitana. “In trasferta l’abbiamo vinta noi, a Caprarica l’hanno spuntata loro per cui c’è tanta voglia di rivalsa. Ma occhio alle insidie: loro non conoscono freni, sono ben organizzate anche grazie ad un paio di individualità di spicco e sono molto brave nelle ripartenze. In un campo come il nostro ogni disattenzione potrebbe essere fatale, ma – rimarca Primitivo – siamo molto cariche. Non sentiamo quel genere di pressione che potrebbe essere controproducente, siamo semplicemente consapevoli del nostro potenziale e pronte ad affrontare un’altra partita da dentro o fuori col supporto della nostra gente, che è sempre una ragione in più per cercare di fare risultato”. Il Levante è storia, ma non è ancora sazio.
Foto: Giulia Maniglia
