Conquista della Coppa Toscana, successo nella Coppa Italia di Fasano (con conseguente promozione al Nazionale) e, tre giorni dopo, anche la vittoria del campionato con un percorso netto sancito dal 3-1 contro il Pistoia. Per il Prato del triplete una stagione da incorniciare, raccontata con un entusiasmo da colui che – oltre ad essere l’allenatore – è stato anche un simbolo del club difendendo la porta biancazzurro nell’epoca d’oro (dal 1997 al 2003) e poi nel 2006/07: Nicola Giannattasio.
“Se la realtà ha superato la fantasia? Sono sincero, in parte sì e in parte no. Nel senso che all’indomani dell’incredibile retrocessione dell’anno scorso, e dopo la rinnovata fiducia da parte della società, avevamo fissato come obbiettivo quello di provare a fare una stagione di questo tipo. Poi è ovvio che tra quello che si pensa di poter fare e farlo, c’è una differenza enorme. Per questo la frase che più spesso ci stiamo dicendo in questi giorni è: “Non ci si crede”. La vittoria del campionato, secondo me, è stata eccezionale non solo per aver fatto sin qui percorso netto con 20 vittorie su 20, ma soprattutto per chi ci siamo lasciati alle spalle: il Pistoia è una squadra fortissima, che è ripartita dal regionale con lo stesso gruppo di Italiane che hanno sfiorato la Serie A l’anno scorso, con l’aggiunta di giocatrici di livello altissimo come le tre straniere Lioba, poi andata via, Duda e Aline e un portiere con esperienza anche in A come Sirna. Quindi grande vittoria, soprattutto perché ottenuta contro un grande avversario. Suggellata con il 3-1 nello scontro diretto di mercoledì sera”.
Solo pochi giorni prima, come detto, Torrini era stata l’MVP di un’incredibile rimonta contro il Club Sport Roma a Fasano: da 0-1 a 2-1 in Coppa Italia.
“La finale è stata la conclusione di un percorso che ci ha visto affrontare tutte squadre attrezzate e con giocatrici di categoria superiore. Dal Pistoia per l’appunto nella finale regionale, all’Ellera, al Sivel Legend, a mio parere la più forte delle avversarie trovate in questo percorso, al Bologna. Sapevamo di affrontare la partita con defezioni importanti, a partire da Borghesi e Briccolani che ci avevano trascinate a Fasano, ma questo è un gruppo che nell’arco di tutta la stagione ha dovuto far fronte a questo tipo di problematiche.
La partita è iniziata in salita con un errore individuale, ma proprio quell’errore ha responsabilizzato tutte le altre. Nessuna voleva perdere facendo ricadere il peso della sconfitta sulla compagna. E da quel momento abbiamo costruito la nostra vittoria, con alcune prestazioni sopra le righe. Penso a Pili, il nostro centrale, a capitan Torrini con la sua doppietta e alla monumentale Innocenti, mai uscita. Considerate che lei da gennaio si è trasferita per tre mesi in Spagna per lavoro e ha giocato la finale senza allenamenti con la squadra, che però sapeva di poter contare sulla sua forza fisica e atletica”.
Dalle lacrime amare di appena un anno fa, a quelle di gioia di chi ha saputo ribaltare completamente il proprio destino, mantenendo ben saldi i propri valori. Giannattasio sfoglia ancora una volta le foto della festa e sorride soddisfatto.
“Alle ragazze dico che abbiamo rispettato la promessa che ci siamo fatte l’anno scorso dopo la retrocessione, quella di riprenderci la B. Questo gruppo per il 90% è lo stesso. Si sono aggiunte solo cinque giocatrici, Nannetti, Ingegneri e Briccolani a inizio stagione e poi Sacchi e Caucci a gennaio, per compensare i gravi infortuni di Bardazzi e Paoletti. Loro due, con un passato importante in A con l’Empoli calcio a 11, hanno fornito ancora più mentalità ad una squadra già fortissima da questo punto di vista. La nostra idea e il mio desiderio è ripartire da questo gruppo, ma – chiude Giannattasio – ci sono tante dinamiche da valutare e lo faremo nelle prossime settimane con ogni singola giocatrice”.
Foto: Prato (pagina Facebook)
