Ultime due giornate di regular season e la prossima contro la vice-capolista Atletico Città di Taranto potrebbe essere decisiva per la Futura Bitonto: considerando, infatti, che il gap tra la terza (proprio la posizione occupata dalle neroverdi) e la seconda non può superare più gli 8 punti affinché vengano disputati i playoff, l’aritmetica impone di fare risultato.
“La classifica parla chiaro in merito alla difficoltà del match e di certo – commenta Tiziana Nemore – non incontreremo un “clima” sereno: è un incontro da affrontare prima nella testa e poi sul campo. Ragionando e pensando, si può realizzare tanto senza troppo sforzo”.
La prova, nonostante la diversa caratura dell’avversaria, si è vista nello scorso match con l’Itria.
“Avrebbe dovuto essere un confronto semplice sulla carta, ma l’abbiamo approcciato con eccessivo nervosismo a mio parere. Col gol di Tempesta siamo riusciti a spazzare via la tensione, mentre nel secondo tempo – anche grazie alla prestazione di Formiglio – abbiamo acquisito una diversa lucidità e si è visto un bel futsal”.
Lo sport è sempre stato una parte importante della vita di Nemore, ma quella alla Futura Bitonto rappresenta un ritorno all’attività dopo due anni stop.
“Ho scelto di dedicarmi in primis a me stessa, perché altre situazioni mi rendevano impossibile portare avanti un impegno del genere con la serietà che richiede. Come ho ricominciato? Sicuramente il rapporto di amicizia che mi lega ad Alessandra Tempesta ha giocato un ruolo chiave… è stato il capitano, ed ovviamente la fiducia accordatami da Mister Belcore, a spingermi a provare nuovamente. Le difficoltà legate al lavoro e alla distanza (Tiziana abita ad Andria, n.d.c.) mi hanno tenuta per un po’ lontana dall’idea, ma poi – sorride – mi sono convinta: sono molto felice di esser tornata a calcare il parquet”.
E lo è altrettanto della sua stagione personale.
“Dal punto di vista dell’impegno sono soddisfatta, cerco sempre di spingermi oltre le aspettative. Poi capita che i ritmi della quotidianità sovrastino quelli che possono essere i desideri e non si riesce sempre a fornire l’apporto auspicato, ma nel mio piccolo credo di aver contribuito a creare un gruppo che forse prima mancava. Che poi sia servito a fissare anche un posto in classifica, ben venga. La priorità, però, era quella di formare una squadra affiatata e con una volontà corale: da qui viene fuori il nostro gioco pulito che impreziosisce il nostro progetto e affascina chi lo sostiene”.
Foto: Mara Mitaritonna
