Playoff, post-season, spareggi per la promozione in Serie A. Chiamateli pure come vi volete: quel che è certo, intanto, è che il Levante Caprarica ci sarà per la prima volta nella sua storia.
“Da capitano, ma sarebbe lo stesso se fossi un dirigente o un tifoso, sento un orgoglio incredibile – sorride Martina Pampo -. Questo è un progetto iniziato a testa bassa e in punta di piedi, senza porci obiettivi ma con tanta fiducia l’una nell’altra. E ora, eccoci qua. Abbiamo avuto pazienza quando c’è stato da mandare giù qualche boccone amaro, ma adesso che abbiamo raggiunto quello che ci spetta, ci godiamo il momento”.
C’è solo un contro che rimane in sospeso: quello del 16 marzo, con l’ultimo turno di Coppa Italia tra Soccer Altamura e Virtus Cap San Michele che deciderà delle sorti delle giallonere, a riposo.
“Diciamo che, come tutte le settimane, cercheremo di pensare partita dopo partita: ad oggi, ti dico che sono concentrare sul portare i 3 punti a casa nella gara col Team Scaletta, ma è inevitabile che una parte del cuore e una parte della testa siano a domenica prossima, perché centrare la Final Eight significherebbe tantissimo per noi. Purtroppo, non dipende più da noi: quel che è fatto, ormai è fatto, ma magari un pizzico di fortuna…”.
Non guasterebbe, già. E considerando la lunga serie di infortuni, il Levante sarebbe anche in credito. Ma ora l’attenzione deve tornare unicamente su ciò che Pampo e le sue possono ancora controllare.
“Nonostante la concorrenza della Salernitana, possiamo puntare in alto e non ci tireremo indietro: confermare il secondo posto sarebbe una bel finale di regular season”. Chiusura il 30 aprile con la PSB Irpinia vincitrice del girone, ma prima la pausa che ci vedrà tutti vestiti d’Azzurro mentre l’Italia cercherà di staccare il pass per il primo Mondiale femminile della storia.
“È un’opportunità unica per il movimento in generale, conquistata con il lavoro di anni e con un percorso di crescita importante: giusto che venga dato lustro a tutto questo e massima fiducia alle Azzurre capitanate da Coppari. Sarà l’affinità di ruolo – conclude con un sorriso – ma per me è la nazionale più forte”.
Foto: Giulia Maniglia
