Fuori (per un pelo) dalla zona playoff, ma con tutta l’intenzione di riprendersela con un controsorpasso sul Cagliari, vittorioso domenica. L’Audace Verona pianifica l’operazione sulla sfida a distanza, dividendola in due fasi: analisi degli errori commessi sull’isola e preparazione del match col Molfetta.
“Partita approcciata molto bene per circa 15 minuti effettivi, poi però – dopo un gol subito su errore evitabile – è venuta fuori un po’ di stanchezza mentale. Sul profilo tecnico la squadra gioca e gioca bene, ma – spiega la vice-presidente Maddalena Oldrizzi – rispetto alle gare contro Kick Off, Lamezia, Vip e TikiTaka, è mancata quella parte caratteriale. Ci sta: da due mesi e mezzo stiamo lavorando tantissimo e domenica non siamo arrivate al 100%, come invece sarebbe servito per vincerla. È stato proprio questo, infatti, insieme ai meriti del Cagliari, a fare la differenza: dispiace perché sarebbe stato un passo in avanti, ma ci sono ancora troppe giornate davanti per pensare che una battuta di arresto possa compromettere qualcosa nel nostro percorso”.
Il tempo in effetti è tutto dalla parte delle rossonere, ma la sfida col Molfetta rimane una tappa importante verso la meta salvezza.
“L’affronteremo sulla base del lavoro delle ultime settimane, quindi con concentrazione e dando il 100% in allenamento. Il Molfetta arriva con fiducia dopo il successo sul Foligno, ma noi non saremo le stesse dell’andata (0-0 al PalaPoli, n.d.c.): abbiamo più compattezza, che poi è l’arma vincente di questa squadra che trova la forza nel gruppo e non nel singolo, e siamo in casa, fattore che ci aiuta a dare sempre qualcosa in più”.
Ed è proprio in casa che sabato scorso, l’Under 19 dell’Audace Verona ha tagliato di nuovo il traguardo della Coppa Italia, kermesse raggiunta per la prima volta anche dalle sorelle maggiori.
“La sera della qualificazione, smaltita l’adrenalina, mi sono seduta a riflettere un po’ su quel che stiamo realizzando come società: abbiamo una squadra “underdog” in Serie A, che ha staccato il pass per Mola di Bari ed è pronta a combattere con tutti, e poi queste “piccoline” che per il terzo anno di fila raggiungono un risultato che per noi non è affatto scontato. Contro il Dueville, nonostante l’assenza di Zandonà, la squadra ha dimostrato di avere un carattere che va al di là della categoria di competenza, la vedo proprio come una questione di valori che riusciamo a trasmettere. Il “bis” in Coppa non è un risultato che posso vantare tante società in Italia, questo ripaga di tutti i sacrifici e dimostra che la progettazione sta andando nella giusta direzione”.
Linea verde, anzi verdissima per l’Audace.
“Pensa che quest’ anno anche mister Rossi è del ’94… – scherza Oldrizzi -. Di solito è una strategia che paga alla lunga, invece – nonostante tanti cambiamenti – ci ha già regalato tante soddisfazioni. Alle assenze di De Cao (fuori per questione anagrafica) e Giulia Romano, senza dimenticare l’utilizzo contenuto di Zandonà, ormai orientata verso la A, la squadra ha riposto adattandosi con naturalezza: la fascia è andata a Zardini con tutti i meriti del mondo, Ficeto è mostruosa e Morosini sta migliorando giorno dopo giorno. Avevamo chiesto loro di avere pazienza e fiducia, ma i più bei sogni stanno già prendendo forma sotto i loro occhi”.
Foto: Federica Arca (Audace Wave)
