Ogni mattina in Africa, come sorge il sole, una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più del leone o verrà uccisa. Ogni mattina in Africa, come sorge il sole, un leone si sveglia e sa che dovrà correre più della gazzella o morirà di fame. Così recita il proverbio. Parafrasando un po’ possiamo dire che Una squadra che punta alla salvezza quando scende in campo sa già che dovrà correre e dare tutto senza risparmiarsi mai in ogni singolo secondo di ogni singola partita. Forse più del leone.
È qui che entra in gioco un fattore fondamentale: la preparazione atletica. Risulta evidente come avere un preparatore competente sia una scelta oculata da fare esattamente come scegliere le giocatrici della rosa.
Alla Femminile Molfetta il compito è affidato a Nacho, Al secolo Ignacio Marin.
Originario di Rosario, Argentina, Ignacio è diventato professore in educazione fisica in una delle città più iconiche del calcio mondiale. Successivamente una specializzazione in Alto Rendimento Sportivo conseguita a Buenos Aires e poi il volo per l’Italia, alla ricerca di una crescita sia professionale che personale.
“Devo dire che questo paese mi ha accolto a braccia aperte – racconta Ignacio Marin -. Fortunatamente, ad agosto ho incontrato Gabriele Pappolla, il quale mi ha fatto una proposta molto interessante. Dopo un breve incontro, abbiamo trovato un accordo per iniziare la preparazione delle ragazze. Si tratta di una sfida molto importante per me, dato che non avevo mai lavorato con un gruppo di ragazze prima d’ora, tanto meno in un paese straniero”.
Una sfida nella sfida. Si perché la salvezza, in un campionato come quello italiano, è un obiettivo molto più grande di quello che potrebbe sembrare. Non è facile insomma. Resta centrale così il dialogo fra tutti i protagonisti della storia. “Per fortuna abbiamo un dialogo costante con il mister e le ragazze. Diego è bravissimo, si adatta a quello che voglio e mi lascia lavorare tranquillo. In quanto alle ragazze, penso che non sia facile gestire i viaggi e la disponibilità di tutte, ma la comunicazione è fondamentale”. Il lavoro viene poi impostato secondo i punti cardine del progetto di costruzione fisica della squadra.
“Secondo me, la capacità più importante nel calcio a 5 è la forza. È ciò che permette di correre, saltare, spingere, calciare: le azioni più determinanti di questo sport. Con loro abbiamo svolto un ottimo lavoro a settembre, nel quale hanno imparato a eseguire esercizi in palestra e, gradualmente, abbiamo aumentato questa capacità. Anche in campo abbiamo lavorato su una zona di forza più specifica, più veloce.
Invece, la resistenza abbiamo iniziato ad allenarla in modo generale, ma dopo aver conosciuto la qualità e la grinta di queste giocatrici, ho deciso di allenarla attraverso gli SSG (small side games).
Penso che stiamo bene fisicamente, siamo alla pari con quasi tutte le squadre. Solo due ragazze hanno avuto bisogno di fermarsi per una partita a causa di problemi muscolari. Il resto delle assenze sono state causate da colpi o espulsioni”.
Un’ottima condizione fisica sarà centrale nel prossimo impegno di campionato contro il CMB. “”Per noi ogni partita è una sfida – afferma Marin – Dobbiamo rimanere concentrate per tutti i 40 minuti, azione per azione, senza mai abbassare la guardia. Credo che questo sia l’unico modo per affrontare una squadra forte come il CMB. Veniamo da un periodo difficile, quindi questa partita rappresenta una grande opportunità per tornare alla vittoria e ritrovare fiducia. Sono convinto che se giocheremo con determinazione e spirito di squadra, potremo ottenere un risultato positivo.”
