Ringo Starr all’inizio della sua carriera era semplicemente Richard Starkley.
Richard Starkley, all’inizio della sua carriera, suonava maracas e tamburello.
Ringo Starr, alla fine della sua carriera, è ricordato quale batterista di uno dei gruppi musicali più iconici di sempre, quelli che hanno fatto davvero la storia. Dobbiamo specificarlo che si tratta dei Beatles?
Nel 2020, in pieno covid, vince anche il Festival di Sanremo (o meglio, la sua persona intesa come ideale identificativo) grazie al brano che consacra i Pinguini Tattici Nucleari.
“In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr” l’abbiamo cantata tutti. Anche Diletta Diamantini. Soprattutto Diletta Diamantini mi viene da dire, grande appassionata della band bergamasca. Per la canzone in se, certo. Ma credo per quel meccanismo di identificazione sopracitato.
Diletta Diamantini è una giocatrice italiana di calcio a 5. Ha militato in diverse squadre regionali tra Marche ed Emilia Romagna. E poi, triplo salto mortale carpiato raggruppato (difficoltà millemila), ecco il CMB.
Maracas e Tamburello contro batteria. Richard Starkley contro Ringo Starr. Per quanta strada ancora c’è da fare…(questo però è un altro artista, dettagli).
“Sicuramente la differenza è enorme, sotto tutti gli aspetti – racconta Diletta Diamantini – si sa che il salto è enorme ma te ne rendi conto solo quando ti ci ritrovi.
Non sapevo bene cosa aspettarmi ma sapevo che sarebbe stato molto difficile, sia riuscire a colmare tutte le differenze delle categorie che ambientarsi in una nuova realtà.
“Sono stata fortunata perché ho trovato un ambiente pieno di nuovi stimoli e tante possibilità per crescere”.
Non è stato tutto rose e fiori però. “In ogni caso, l’inizio non è stato dei migliori”. Il salto di categoria non è solo a livello di gioco infatti. Mette in moto meccanismi fisici nuovi, nuove necessità alle quali il corpo non è avvezzo e deve far fronte.
E’ come quando si impara a camminare: spesso si cade e ci si fa male. Ma poi ci si rialza, ancora e ancora. “Purtroppo ho dovuto affrontare diverse noie fisiche, per cui non è stato semplice trovare una continuità. Credo però che l’importante sia dare sempre il massimo e non arrendersi davanti agli ostacoli che si presentano”. All’insegna di uno stato mentale ben preciso. “La parola di questo periodo è stata “pazienza” e credo che riassuma molto bene l’unica strada che si può intraprendere quando si fa un salto del genere: avere pazienza e lavorare duramente, poi le soddisfazioni arriveranno.
Per me questa esperienza è un modo per mettermi in gioco, vedere fino a che punto posso arrivare facendo ciò che per me è sempre stato una passione, poi quello che ne verrà fuori lo dirà il campo”.
Richard Starkley contro Ringo Starr
Da ciò se ne deduce che il minutaggio finora non è stato copioso. Tutto nella norma ovviamente. Bisogna però cercare di cogliere al volo ogni opportunità. Se quindi scendi in campo contro il Lamezia, a risultato già assicurato, devi considerare quello il tuo momento, il tuo palcoscenico. Ci sono sempre tante partite che si giocano nei 40 effettivi. Ma bisogna fare bene e sfruttare tutto. Così arriva il primo gol in Serie A e tanta gioia che mette vento nelle ali. “Quando sei “l’underdog” della situazione non puoi permetterti di sbagliare, devi essere sempre pronta a dimostrare quello che puoi dare alla squadra, le occasioni sono poche e vanno sfruttate al massimo”. Appunto.
Tutto il gruppo squadra, nell’ultima di campionato, ha affrontato un bel viaggio destinazione Vip. Una gara nella quale si cercavano i tre punti che sono si arrivati, ma con molta fatica e sudore.
“Sapevamo che non sarebbe stata una partita facile – torna sulla sedicesima giornata la numero 9, ex numero 2 (ma questa è una storia già raccontata qui) -. Come si è visto nel corso della stagione, giocare nel loro campo mette in difficoltà se non hai la giusta concentrazione.
E’ stata una vittoria mai scontata, ma tolto qualche momento in cui c’è stato qualche calo di concentrazione, abbiamo creato molto e alla fine il risultato ha reso giustizia alla prestazione a parer mio.
Sicuramente andare sotto di due gol all’inizio del secondo tempo è stato un bel colpo, ma abbiamo reagito con la giusta mentalità per riportarla dalla nostra parte”.
Dovrà fare tesoro della mentalità acquisita il CMB, perché domani affronteranno una delle top squadre di Serie A: il Tikitaka. Se si ha a mente un po’ la storia ultima della disciplina, è facile capire quali altre partite prenderanno vita sul campo del PalaSaponara, ma andiamo con ordine e pensiamo in modo globale.
“Sarà una partita dove non ci si può permettere nessuna sbavatura – afferma Diamantini -. Il Tikitaka è una squadra esperta e ad ogni errore punisce.
Rispetto a noi, lavorano insieme da molto più tempo, ma abbiamo dimostrato che con la giusta mentalità possiamo dire la nostra ad ogni partita. Sarà sicuramente una battaglia, e spero che anche il supporto dei tifosi ci dia quella marcia in più per fare una bella partita.
Bisognerà portare in campo tantissima concentrazione e tutto lo spirito CMB”.
