Un mese e mezzo di preparazione con l’incubo del “3×45”, un calcolo in cui 3 sono le ripetizioni e 45 i secondi di durata dell’esercizio. Ma ora i risultati si vedono tutti nella condizione atletica di un Bitonto capace di scalzare il Pescara dalla vetta, con un blitz in rimonta in Abruzzo.
“È stato un pre-stagione diverso, a tratti molto duro, ma – racconta Carmen Pezzolla – Paka e tutto lo staff ci hanno chiesto fiducia e noi abbiamo stretto i denti ritrovandoci ora con una forma ideale rispetto agli impegni che ci aspetteranno, dall’Elite di Round di metà marzo per le Nazionali azzurre, fino alla Coppa Italia, passando per la Copa America che seguirà l’impegno casalingo con la Kick Off”.
E che lo smalto delle leonesse sia quello che le ha portate a vincere più titoli in un arco temporale molto ridotto si è visto bene nella remuntada di Pescara. “Cosa è cambiato dopo il gol preso? In realtà nulla. Quando la tensione di una partita è alta, anche il ritmo deve esserlo dall’inizio alla fine. È semplicemente entrato qualche pallone in più, ma sul tabellino mancano comunque 4 occasioni nelle quali avremmo potuto rendere più ampio il divario”.
Domenica di nuovo al PalaPansini per la visita, che non sarà certamente di cortesia, da parte del CMB di Vanin.
“Debora è spettacolare. Dopo Lucilèia, per me c’è lei: è completa, ha una fisicità importante ed è stata capace di trascinare la sua squadra verso risultati pensanti, cambiandone completamente il percorso. Non dimentichiamo poi Cenedese, una giocatrice molto veloce pronta a rivendicare la famosa legge dell’ex, ma vogliamo assolutamente difendere il primato appena riconquistato”.
Una sfida che profuma già di Coppa Italia, impossibile nasconderlo. “La vivremo sicuramente con una responsabilità maggiore: essendo le campionesse in carica (per due volte consecutive, n.d.c.), siamo logicamente la squadra più attesa, ma per noi è una competizione per nulla scontata. Se dovessi immaginare una finale ti direi Bitonto-Falconara, un confronto che sarà sicuramente bellissimo anche in campionato tra due settimane. Non vincerà chi sbaglierà meno, ma chi ci avrà creduto di più”. E a crederci devono essere anche le baby leonesse attese dalla Final Four. “Sono cresciute tanto, continuano a farlo ogni giorno e adesso potranno dimostrarlo. Può essere il palcoscenico di Divincenzo: oltre alle due doti naturali, per lei c’è anche stata la “scuola” quotidiana con le giocatrici più forti del mondo. Comunque vada, io farò il tifo per loro”.
Foto: Gianni Dilettuso
