41 reti nel girone di andata, alle quali sommare le 4 rifilate al Napoli e le 9 all’Academy Canicattì nel girone di ritorno. Da domenica scorsa, il Levante Caprarica è l’attacco più prolifico del girone e Natascia Campilungo sa bene a chi rendere merito.
“Il lavoro è sempre corale, ma quest’anno vantiamo davvero acquisti azzeccatissimi: Amanda fa magie col pallone, Privitera è un bomber assoluto e Rocio è di un’eleganza unica. In una parola, abbiamo qualità. E non mi riferisco solo all’aspetto calcistico, ma anche a quello umano. Insieme siamo cresciute, partita dopo partita, e ora ci accorgiamo di essere ancora più forti, perché siamo anche più unite”.
Musica per le orecchie dei tifosi gialloneri, che nelle prossime due settimane vivranno con il fiato sospeso la difficile trasferta di Reggio Calabria (3-3 all’andata) e lo scontro da dentro o fuori con la Soccer Altamura, in Coppa Italia.
“Mi aspetto tanta determinazione e tanta forza. Non siamo quelle di due anni fa: il rispetto per l’avversario rimane sempre, ma stavolta c’è anche la consapevolezza di essere una squadra forte e pronta a giocarsela con chiunque. La Coppa? Ogni partita riserva le sue sorprese, l’obiettivo però è chiaro e andremo a prendercelo lottando con le unghie e con i denti. Come ti dicevo – sorride – siamo diventate estremamente combattive e questo viene dal cambio di mentalità portato dalle straniere: ci spronano, ci spingono a credere i noi e a non avere timore di nessuno. Possiamo sbagliare, ma cercheremo sempre la vittoria”.
Soprattutto quest’anno che la Final Eight si giocherà in Puglia.
“A 35 anni, già l’idea di poter eventualmente partecipare ad una competizione di questo livello mi mette i brividi. Non ho la qualità di altre ragazze e non ho l’età dalla mia parte, ma – anche se dovesse essere solo per stare in panchina – l’importante è arrivarci tutte insieme: loro saranno lì per me e io sarò lì per loro, incoraggiandole e sostenendole. Ho due pezzi di cuore in gallonero: D’Oria e Cillo, due persone davvero speciali per me. Forse la vera ragione per cui ancora preparo il borsone e corro ad allenarmi dopo il lavoro. Se sono ancora qui è per la maglia, per un obiettivo comune e perché questa famiglia l’abbiamo creata noi veterane e ne siamo orgogliosissime. Spero che seguendo il nostro esempio tante giovani possano avvicinarsi a questo sport, perché in Salento c’è finalmente una squadra davvero forte, che merita ancora tantissimi anni di successi”.
Foto: Giulia Maniglia
