Qualcosa non va. E il ko col Real Grisignano è solo l’ultima prova davanti agli occhi di un’Infinity Futsal Academy che dal 13 ottobre ad oggi può essere tutto e il contrario di tutto. Troppo poco costante per stare lassù, ma – allo stesso tempo – troppo ben strutturata per poter accettare una posizione di metà classifica, con un solo punto in più rispetto alle blaugrana.
“Abbiamo incontrato una squadra molto cambiata rispetto all’andata, che ha iniziato a conoscersi e a giocare davvero insieme – commenta Cristina Garcia -. E noi, che in questo momento abbiamo alcuni aspetti da mettere ordine, ci siamo fatte mettere in difficoltà. Incisivo è stato anche il fattore campo: abituate ad un 40×20, non siamo riuscite a gestire dimensioni molto più ristrette, andando incontro ad una sconfitta che ci fa riflettere”.
Bene in Coppa, così così in campionato: un dualismo da ricomporre il prima possibile.
“Il richiamo invernale c’è stato e insieme a Benetti stiamo riprendendo la giusta forma fisica, sul resto dobbiamo lavorare con la stessa voglia che abbiamo dimostrato in Coppa: il successo contro il BoCa ci ha dato una spinta in più e crediamo tantissimo nella possibile qualificazione alla prima Final Eight di Serie B, ma ora testa alla regular season. Anche se tre derby di seguito (l’ultimo sarà l’imminente scontro con l’Hurricane – n.d.c.) sono sicuramente impegnativi, domenica dobbiamo dare il massimo”.
Rosanero seconde in classifica e a lungo in vetta nel girone B.
“Probabilmente è una squadra che non si aspettava una partenza così forte, ma ora fa di tutto per mantenerla e il ribaltone col BoCa (da 0-2 a 2-3) lo conferma. Ecco, la loro forza di volontà nel rimanere aggrappati alla piazza d’onore, dovrà essere la nostra stessa forza di volontà nel puntare più in alto. Il gruppo mi piace, la società è perfetta e ci sono tutte le premesse per fare bene. Lato portieri, poi, mi ritengo estremamente soddisfatta perché quel che mi trasmette il preparatore Riccardo Venturini è incredibile, ma – conclude – tutte abbiamo bisogno di un esame di coscienza: i risultati dicono che c’è una discrepanza tra quello che stiamo dando e quello che potremmo realmente dare. È chiaro che ci sia un gap da colmare ed è da questo che vogliamo ripartire”.
Foto: Carlo Silvestri
