Ci mette sempre la faccia. E lo fa anche questa volta, dopo un esonero scattato proprio a ridosso di due nuovi arrivi che avrebbero potuto cambiare il cammino del T&T Royal Lamezia. Con un organico numericamente ridotto e senza il bomber Da Cunha – quasi un accanimento del destino la rottura del crociato della brasiliana – Gigi Mardente ha dato tutto fino all’ultimo secondo. Forse sarebbe servito solo un po’ più di tempo per lui o forse il cambio tecnico – con una squadra rinforzata a disposizione – porterà altri risultati. Questo lo potrà dire solo il campo. Intanto, il tecnico calabrese commenta così sul proprio profilo Facebook.
“Non capisco dove sta la notizia. Non capisco cosa vi sorprende. Non comprendo questo clamore. Decine, forse centinaia, di messaggi e parole per commentare una ovvietà di questo mondo, di questo sport, di questo Paese. Siete sbalorditi dalle ingiustizie? O dall’ingratitudine Di cosa siete sorpresi, vi prego ditemelo. Ha sempre funzionato così e non potevo essere io a cambiare un mondo, soprattutto questo. Ho sempre saputo che sarebbe finita così: giocatrici nuove e mister nuovo.
È l’inizio di un nuovo e trionfale (speriamo) ciclo per una città e una squadra della nostra regione che può contare su umanità e competenza di reinventati protagonisti dello sport. Non mi sono sentito inutile ed umiliato quando ho fatto allenamenti con 5 persone o la preparazione con l’under 19 perché ci ho messo cuore e mi sentivo felice nel calcare il parquet. Quindi state sereni che non mi sento umiliato nemmeno oggi quando il mio successore allenerà finalmente una squadra vera.
Non vi dispiaccia del mio esonero perché sono rimasto nel cuore di ragazze straordinarie e uomini veri. E nulla, ma soprattutto nessuno, può farmi spostare e focalizzare le attenzioni verso chi non c’è mai stato, non è mai venuto, non ha mai saputo e spesso ha fallito. Ma davvero state ancora attenti soltanto ai risultati? Davvero pensate che c’è qualcosa che conti più del rispetto, della dignità, della passione, dell’amore e dell’entusiasmo verso uno sport e un gruppo? Ho fatto tutto quello che ho fatto con l’assoluta consapevolezza che sarebbe andata a finire così perché faccio questo sport da 25 anni e ho raccontato sempre la stessa storia: in tanti passano, ma io resto. E soprattutto, nonostante il dolore, resto sempre io… che non sono giusto, ma non sarò mai come voi. Forza ragazze, finalmente vi potete allenare e potete provare anche il “portiere libero””.