In occasione del turno di sosta previsto dal campionato per il Bitonto, incontriamo il Responsabile della Comunicazione Francesco Paolo Cambione per un bilancio di questa prima parte della stagione e visione prospettiva di quello che è il futuro della società campione d’Italia.
Allora Francesco, il Bitonto come sta?
“Come società o come squadra? Io penso che in entrambi i casi stia bene, molto bene. La società in questi mesi ha dovuto affrontare una serie di situazioni esterne che hanno messo a dura prova la nostra capacità di resistenza e di riorganizzazione e devo dire che ne stiamo uscendo molto bene. Abbiamo dovuto sostituire Dalila, abbiamo allestito un torneo internazionale avendo rapporti con 7-8 federazioni europee, in alcuni casi problematici riuscendo comunque ad avere i complimenti da parte di tutti i partecipanti e degli organismi internazionali per la qualità della organizzazione.
A questo aggiungiamo una serie di episodi singolari che hanno inciso sulla regolarità del nostro cammino come l’oramai celebre furto dei borsoni a Milano su cui non vorrei più tornare, la gara senza tabellone con inevitabile gol vittoria segnato sul fischio dell’arbitro, un paio di seri infortuni a nostre atlete. In tutto la società ha mostrato la sua maturità e la sua forza mantenendo sempre il controllo della situazione e una grande serenità. Sulla squadra credo che parlino da soli i risultati. Nei momenti che contano non sbaglia mai e comunque vada è sempre sul pezzo per lottare fino in fondo per gli obiettivi che si pone. E questo è un sintomo di salute e di unità di intenti e di valori”.
Qualcosa nella squadra però è cambiato.
“Sì, a dicembre abbiamo fatto alcune operazioni in uscita per motivi diversi. Con Chiara Pernazza c’erano intese già da questa estate, impegni di lavoro l’hanno costretta a saltare qualche partita e quindi alla fine si è deciso di non continuare più insieme. A Chiara siamo molto legati lei è e resterà una parte importante della storia di questa squadra. Ma questo cambio ci consente di dare più minuti a Divincenzo che, infatti, appena ne ha avuto la possibilità ha messo in mostra tutto il suo talento e il coach della nazionale l’ha voluta vedere all’opera da vicino. Per Sesti è stata una cosa un po’ diversa e con la ragazza si è pensato che fosse meglio anche per la sua crescita avere la possibilità di giocare con continuità e credo che a Taranto stia facendo molto bene, tanto da aver appena vinto la Coppa Puglia. In questi anni abbiamo sempre cercato di portare avanti per tutta la stagione il progetto estivo e finora, anche quest’anno, i risultati ci hanno dato ragione: in questo primo scorcio di stagione abbiamo vinto due trofei, siamo primi nella regular season, siamo qualificati per la Final Eight e il girone di ritorno è partito in maniera positiva.
Credo che più di così non sia possibile fare, eppure – continua Cambione – ho sentito parlare di crisi del Bitonto: qualcuno dei nostri mi ha chiamato allarmato per dei messaggi ricevuti. Io penso che siano più tentativi per destabilizzarci. Insinuare che qualcosa non funzioni più, per provare quantomeno a rallentare una macchina che negli ultimi due anni ha vinto tutto. Dai social noto spesso che appena c’è un nostro passo falso qualcuno ci butta risatine e commenti spiritosi e magari prova a sperare di avere un mezzo posto al sole. Il nostro project plan però prevede altro, la società e la proprietà sono concentrate nell’offrire alla squadra tutto il supporto necessario per continuare a dedicarsi al campo full time. E poi, con dei tifosi come i nostri, come si fa a dire di essere in crisi? Posso serenamente affermare che il Bitonto c’è e cercherà di essere protagonista di arrivare in fondo anche quest’anno in ogni competizione”.
Programmazione come parola chiave: di solito, già ad inizio anno, sapete esattamente come muovervi in estate.
“Abbiamo preso questa buona abitudine di pianificare già a gennaio lo scenario estivo. Questo ci consente di approcciare con serenità la stagione successiva e presentarci con le idee chiare davanti ai nostri partner nella tradizionale riunione di maggio. Con il Presidente Intini ci siamo sentiti e visti più volte nei giorni scorsi per condividere alcune scelte strategiche sulle quali devo dire c’è sempre intesa immediata. Con l’inizio dei lavori del nuovo palazzetto, poi, la progettazione vuole puntare ad entrare finalmente nella nostra casa da protagonisti.
Il Bitonto è un riferimento a livello internazionale oramai e il nostro obiettivo è continuare a esserlo magari iniziando anche a guardare in direzioni nuove rispetto alle tendenze generali. Lo stage di Christiansen è l’inizio di una serie di partnership internazionali che stiamo definendo con federazioni europee e non. Non dimentichiamo mai l’idea dell’Academy internazionale a cui guardiamo sempre con maggiore consapevolezza che ha l’obiettivo di portare in Puglia i migliori talenti da ogni parte del mondo per imparare futsal e mettere alla prova il proprio talento”.
Il palazzetto, quindi, sta per diventare realtà?
“Avevo già detto che questo sarebbe stato l’anno più difficile di tutti per le infrastrutture. Giusto per far capire le condizioni in cui stiamo lavorando, l’Under 19 ha preparato la Finale di Supercoppa allenandosi in una palestra in cui le porte si facevano con i borsoni, esattamente come facevo io quarant’anni fa quando giocavo per strada. Adesso abbiamo trovato una bella soluzione a Terlizzi e ringrazio l’Amministrazione Comunale e gli uffici tecnici di quel comune per la disponibilità. Disponibilità che purtroppo non ho trovato in uffici di altri comuni a cui ci siamo rivolti.
Quello che ci fa arrivare sempre al risultato è la nostra caparbietà e la nostra convinzione di poter fare sempre meglio al di là anche delle condizioni ambientali. Intanto i lavori sono partiti sia per la nuova tensostruttura che per il palazzetto. La prima dovrebbe essere a disposizione per l’inizio della preparazione della prossima stagione, il secondo mi auguro possa diventare finalmente la nostra casa nella seconda metà del 2026. Il Palapansini resterà però la nostra casa fino a quando avremo la possibilità di giocarci”.
Di recente ti abbiamo visto a Roma per la premiazione di Mansueto da parte dell’Adicosp.
“Un altro riconoscimento che ci rende orgogliosi. In alcuni momenti, però, sembra che avere in squadra le migliori giocatrici al mondo sia quasi una colpa e le chiamate nelle nazionali ci stanno portando ad avere difficoltà in più partite. A Foligno, per esempio, non avremo le convocate per il Brasile, avremo problemi con il Falconara ad inizio Marzo e ovviamente ne avremo sicuramente il 30 Marzo.
E Purtroppo senza la “disponibilità” della squadra avversaria non è possibile spostare le partite e, salvo alcuni casi di oggettiva difficoltà a trovare un palazzetto libero, altri cercano di non farsi sfuggire l’occasione per giocare contro un Bitonto dimezzato. La stessa Final Eight presenta non poche incognite se consideriamo che la CBF libererà le ragazze convocate due giorni prima dei quarti di finale.
Ma come è sempre successo finora, faremo quadrato e raddoppieremo le nostre energie e la nostra concentrazione per provare a superare tutti gli ostacoli che troveremo sulla strada. Lo scenario è questo ed è con questa situazione che ci dobbiamo confrontare. Nessuno tirerà indietro la gamba. Insomma, se non si fosse capito – ride – un clima “difficile” ha l’effetto di esaltarmi e cerco di trasmettere la tua grinta a tutto l’ambiente. Adoro vivere queste situazioni, adoro sentirmi braccato e apparentemente, senza via d’uscita. Il clima della battaglia ci piace e ci intriga. Rispondere alle difficoltà in branco e con tutta la nostra forza e la nostra unione è la situazione che ci esalta di più. Siamo leoni, non a caso!”.
