Serie A

Dall’amore per la Ternana, alla Serie A (e Under 19) con l’Okasa Falconara: Rebecca Bordacchini a tutto futsal

Bordacchini

Ci ha provato ad appassionarsi al pattinaggio artistico ed era molto portata, ha anche studiato per tanti anni canto e pianoforte con ottimi risultati. Ma se sei nata a Terni e hai vissuto la città negli anni d’oro della Ternana, la storia può finire in un solo modo: nel futsal. Ed è stato ovviamente così per Rebecca Bordacchini, ora 19enne portiere dell’Okasa Falconara.

“Tutto è iniziato quando mia cugina, che giocava a calcio, mi ha chiesto di accompagnarla a vedere una partita del suo mister, Tonia Di Turi. Una partita della Ternana è diventata poi un’altra partita ancora e infine tutto il campionato, con l’intera famiglia al seguito. E ho deciso di passare al calcio”. È durante una gara di calcio a 7 con i maschi che prova per la prima volta tra i pali.“Non ho preso gol e mi sono divertita tantissimo, in più mi ero un po’ innamorata del ruolo seguendo le gesta di Gaby Tardelli: l’anno dello scudetto 2015 vinto dalle Ferelle a gara -3 con la Lazio era stata una perfetta para-rigori, impossibile non ammirarla. Se oggi indosso il 12 è per lei, fuori dal campo avevamo un bellissimo rapporto”.

Rebecca si mette in mostra e viene selezionata per alcuni raduni. Col Campomaggio vince il primo campionato regionale ed è il portiere meno battuto di tutti, poi arriva un ulteriore salto di qualità che – a soli 16 anni – la porta all’esordio in A2 col Perugia.
“Eravamo in trasferta col San Michele in Puglia. Il primo portiere si è infortunato, quindi è stato del tutto inaspettato. Ma da quel momento, sono stata titolare per 5 partite. Venivo dal nulla e mi ritrovavo, molto piccola, a difendere la porta in un campionato nazionale: non ti nascondo che ero un po’ spaventata, ma è stato un buon modo per rompere il ghiaccio”.

L’anno successivo c’è stata anche la bella esperienza nella Future Cup, sempre da titolare, poi ancora Perugia e i playoff promozione dai quali le umbre escono sconfitte con un gol beffardo del Pistoia, e infine l’arrivo dell’Okasa Falconara.
“Stavo per firmare col Rieti, era quasi fatta, ma quando Bramucci mi ha chiamata non ci ho pensato neanche un secondo. Per un minuto buono ho fatto solo salti di gioia, piangevo e ridevo. Come l’ho detto ai miei? Non l’ho detto… l’ho urlato! Non sapevo cosa avesse in mente Bramucci, se solo un ruolo nell’Under 19 o in prima squadra: quando mi ha spiegato che avrei fatto entrambi, sono letteralmente impazzita di felicità e la mia famiglia con me. Dopo la chiusura della Ternana, si erano un po’ allontanati dal futsal: fa male non vedere più i colori della propria città, ma ora sono rientrati a pieno ritmo in questo mondo. Anche chi mi vede in giro per Terni, mi abbraccia e mi incoraggia: è come se vedessero in me che le Ferelle, in qualche modo, esistono ancora. E poi i miei vengono sempre a vedermi al PalaBadiali e verranno anche sabato a Padova, per vedermi giocare con l’Under 19”.

Terze in classifica le baby citizens, ma con una partita in meno rispetto alla seconda distante un solo punto.“Siamo partite un po’ sottotono con lo Scandicci, anche io ho commesso io miei errori, ma già col Dueville – nella gara successiva – sono riuscita a fare la differenza. Contro l’Audace potevamo addirittura vincere secondo me, però va bene così: un ottimo pareggio contro chi ha vinto tutto nella categoria. Siamo felici ed è bellissimo quando siamo in casa, perché la prima squadra è sempre lì per noi: avere qualcuno che crede in te, è qualcosa che carica tantissimo”.

Se l’Under 19 è entusiasmo, l’Okasa Falconara delle grandi è gioia allo stato puro.
“Ricordo ancora l’emozione della prima convocazione in Serie A. Capisci? Serie A. Mi basta sentirlo per tornare ad essere quella bimba che sognava di arrivarci, un giorno. Contro la Kick Off c’è stato anche il mio debutto: pochi secondi, è vero, ma per me sono stati incredibili. Su quel campo la Ternana aveva vinto il suo secondo scudetto mentre mio padre – che nel frattempo era diventato il capo della tifoseria rossoverde – era in ospedale. Sono sensazioni che non posso dimenticare. L’altra partita in cui ho avuto spazio è stata contro il Foligno e sono stata molto felice, perché dall’altra parte c’erano alcune delle mie ex compagne e anche i miei ex mister del Perugia”.

Una mezza stagione ricca di emozioni che domenica chiuderà il girone di andata contro il CMB della neo-arrivata Vanin.
“Sicuramente un bell’innesto, ma il fatto che giochiamo in casa ci aiuterà molto. Scommetto che ci sarà una Erika Ferrara bella carica dopo lo stop obbligato col Pescara e anche una Sestari in grande forma. Ci faremo trovare pronte”.

Un’ultima domanda per cercare di metterla in difficoltà: Tardelli o Sestari?
“Una mi ha permesso di innamorarmi del ruolo e mi ha fatto vedere un futuro, l’altra mi sta aiutando a migliorare la tecnica. Mi basta vederla per capire tante situazioni, mi piace tanto la sua tranquillità nella gestione del possesso con i piedi. Come posso scegliere tra due opzioni così diverse?”.

Niente, ha parato anche questa.

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Foto copertina: Marco Dughetti

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