Prime due opposte tra loro e Bitonto con la freccia inserita, ma prima bisogna fare i conti con la Lazio ripartendo dal 3-3 in trasferta dell’andata. Subito un pensiero al presidente Intini, colpito dalla scomparsa di mamma Rosa.
“Vogliamo vincere anche per regalargli un sorriso in un triste momento personale. Senza pensare troppo alla classifica – continua Joziane Oliveira – è chiaro che il nostro obiettivo è continuare a salire e quindi è fondamentale fare tre punti in casa. La partita a Roma mi ha lasciato un sapore amaro per l’espulsione, una situazione che ha condizionato un po’ il nostro modo di giocare. Ma il pareggio, a mio parere, non ha rispecchiato l’andamento della partita. Guardando il numero di occasioni create, avremmo potuto vincere: è mancata solo la giusta tranquillità nel momento della finalizzazione e poi un po’ di fortuna in difesa, ma riconosciamo alla Lazio il coraggio di non essersi mai arresa”.
Prima di tornare alle ostilità, un doveroso ritorno sui Futsal Awards che hanno vinto ancora una volta il Bitonto in nomination praticamente ovunque: miglior club, miglior allenatore, miglior giocatrice e, dulcis in fundo, miglior portiere, proprio con Jozi.
“Penso che questo tipo di riconoscimento sia necessario per la crescita e la promozione del nostro sport. È bello condividerlo con Marzuoli, con Renatinha e con la società, perché certifico la qualità del nostro lavoro, a livello individuale e collettivo. Dietro ogni candidatura, c’è un team che ti supporta e ti incoraggia a fare del tuo meglio. Personalmente, sono orgoglioso di essere ancora in quella lista dopo tanti anni, lo considero uno stimolo per continuare a impegnarmi e crescere in questo sport che amo così tanto”.
Ma c’è un’altra nomination che la riguarda da vicino: il Brasile è stata eletta come miglior Nazionale al mondo e Jozi ne indosserà la maglia a metà febbraio, per la doppia amichevole con la Finlandia che servirà da preparazione alla Copa America e all’eventuale Mondiale.
“È incredibile guardarsi indietro e vedere tutto ciò che ho realizzato in questi 26 anni di carriera. Sinceramente, non avrei mai immaginato di arrivare a tanto: ho iniziato questo percorso con il semplice sogno di continuare a praticare sport in cambio di un lavoro che mi consentisse di pagarmi l’università, ma sono riuscita a superare le mie aspettative. La convocazione? Ogni volta che rappresento il mio Paese, sento che tutti i miei sacrifici sono stati ricompensati”.
Foto: Gianni Dilettuso
