Il Levante Caprarica va veloce, più veloce di quanto sia mai stato fino ad ora. Ma ora può tirare il fiato in un turno di riposo che non mette a repentaglio il secondo posto (l Reggio Sporting Club è a -5) e precede il big match con l’Irpinia.
“È cambiato il rendimento, ma di sicuro non siamo cambiate noi – sorride Giada Cillo -. Il nostro cuore batte sempre forte per questa squadra: il gruppo si è un po’ rinnovato, ma tutte hanno assorbito lo spirito del “vecchio” Levante. I nuovi volti sono stati accolti come si fa in una famiglia e da questo dipendono certamente i risultati che vediamo sul campo. Alla base c’è ancora l’attaccamento alla maglia, ma quella consapevolezza che l’anno scorso era minima, se non nulla, oggi si trasforma in capacità di riconoscere chi siamo e quanto possiamo dare. E questo soprattutto grazie all’esperienza degli innesti che ci hanno portato gli strumenti per affrontare alcune situazioni rispetto alle quale non eravamo così preparate fino a qualche mese fa. Oggi siamo ancora più unite. Punti da rinforzare ci sono e ci saranno sempre, ma l’importante è voler migliorare”.
Per la prima volta da quando è nel nazionale, il Levante ha il miglior attacco del girone, dato al quale hanno contribuito le 11 reti rifilate al Team Scaletta.
“Una delle migliori partite non per numero di gol, ma per la prestazione effettuata. Sicuramente il fatto di giocare in casa ci ha messo ancora più voglia di dare qualcosa in più ai nostri tifosi e ci prepara al big match della prossima settimana contro l’Irpinia. Studieremo l’avversario come sempre, ma punteremo sempre tutto su di noi, cercando di dare concretezza alla nostra classifica. Non era mai accaduto di trovarci così in alto, ma questo rende merito a tutti i nostri sforzi. Faremo in modo che sia così ancora a lungo”.
Una pausa, come dicevamo, utile per il recupero dopo sette giornate vissute tutte d’un fiato. “Effettivamente siamo state cariche di lavoro – sorride – e poi un piccolo stacco seve in tutte le cose. Non giocare la domenica ci manca, ma ci farà bene anche perché quello dell’Irpinia è uno dei campi più grandi. Come la vedo? Chi la dura, la vince”.
Bisogna affrontare le fatiche della salita per godere del panorama più bello. “Esattamente, il cammino di chi vuole raggiungere un obiettivo è sempre tortuoso, ma se riusciremo a mantenere questo livello di professionalità, potremo davvero riuscire a rimanere lassù. Io voglio continuare a far parte di questa squadra: ci sono stati alti e bassi, ho visto gente che entrava ed usciva dare, ma in tutto questo tempo il concetto di famiglia non si è mai perso. Ad oggi sto bene, stiamo bene tra di noi e possiamo ancora provare a sognare insieme”.
Foto: Giulia Maniglia