Il giorno in cui ha segnato il suo unico gol come calcettista di movimento, tra l’altro una rete di testa decisiva per la vittoria del Torneo giovanile di Rosa di Maggio, coincide con un terremoto che ha svuotato gli spalti nel giro di pochi secondi. Ma non è per questo che Camilla Zaniolo ora gioca tra i pali del Real Grisignano.
“In realtà non avevo mai voluto provare in porta perché io amo correre, eppure adesso non potrei stare in nessun altro posto. Mi ci hanno spinto le mie compagne, che hanno visto quelle doti in me, prima che riuscissi a farlo io. Doveva essere una soluzione temporanea e invece è diventato un ruolo definitivo. Anche il calcio, prima del futsal, è arrivato un po’ per caso: ero indecisa col basket, ma i miei non potevano accompagnarmi al campo, mentre col calcio avevo un passaggio garantito. Per fortuna – aggiunge poi con un sorriso – perché ora non tornerei mai indietro”.
“Un portiere atipico”, è così che si definisce. “Avendo iniziato solo tre anni fa tra i pali, ho poca esperienza e baso tutte le mie parate sull’istinto, sui riflessi. Si vede che non ho studiato la tecnica dei portieri classici, gli interventi non sono precisissimi”. Ma efficaci sì, come dice il 3-3 ottenuto con il CF Scandicci che ha portato le blaugrana in zona playoff e che infonde sicuramente fiducia in vista della trasferta in casa Virtus Romagna.
“Sinceramente non me lo aspettavo – confessa Zaniolo -. Quello che abbiamo vissuto è un salto di categoria importante, ma devo dire che l’unione del nostro gruppo ci sta portando a vivere un cammino molto positivo. Il pareggio con le toscane? Peccato perché siamo state anche sul 3-1 per buona parte della gara, ma siamo riuscite a tenere testa ad una pressione asfissiante. Fino ad oggi è stata l’avversaria più dura, ma l’abbiamo contenuta. Se riusciremo a mettere la stessa grinta anche domenica prossima, uscirà fuori sicuramente qualcosa di buono”.
Col numero 1 tra i pali e probabilmente anche numero 1 tra le fedelissime del Real Grisignano, squadra che l’ha accolta quando aveva appena 14 anni.
“Ti dico solo che di recente ho dovuto rifare il documento di tesseramento perché nessuno mi riconosceva più – ride Camilla, che di anni ora ne ha 25 -. Non sarei dove sono adesso senza una società del genere alle spalle: grazie al loro supporto sono riuscita a credere in me stessa e a capire che si può sempre migliorare, se lo si vuole davvero. Mi hanno scelta sin all’inizio e mi hanno confermata senza pensarci un attimo quando siamo state promosse, scegliendo di investire ancora su di me, come hanno fatto quel giorno di tante stagioni fa: sono molto felice di vederci in un campionato nazionale e di quel che stiamo facendo assieme”.