No pain, no gain. Il Levante Caprarica prende il motto alla lettera e vince, ma soffre più del dovuto, contro un Meta Catania che fino ad oggi ha raccolto un solo punto. Cosa è accaduto nel (solito) pazzo 4-6 sull’isola? A spiegarlo ci prova Martina Pampo.
“Mi sa che ci piace il brivido, ma ci piacciono molto meno le sgridate di coach Campanile – ride il capitano prima di tornare sul match -. Non credo ci sia stato un atteggiamento superficiale da parte nostra: che si tratti della capolista o dell’ultima in classifica, noi ci prepariamo sempre allo stesso modo. Forse è stata proprio una questione di concentrazione, perché il realtà sapevamo bene cosa fare e come farlo. Il modo al momento è ancora un po’ folle, ma – anche se non sembra – ci stiamo lavorando”.
Le risposte che Campanile ha chiesto arriveranno col Team Scaletta, prossima avversaria che farà tappa a Caprarica. “Slegandoci come al solito dalla classifica, è una squadra già affrontata quando eravamo nel girone C per cui sappiamo che non sarà facile: sono ragazze che giocano insieme da tanto e hanno un modo di giocare che può dare fastidio a chiunque, come si è visto nello 0-0 del primo tempo contro la Salernitana. Stavolta non ci concederemo margini di errore o cali di concentrazione, vogliamo dare subito la nostra impronta alla gara. Far capire cosa vogliamo, quanto lo vogliamo”.
Giusto pretendere di più, ma è anche bello sottolineare una prima parte di stagione disputata su livelli molto alti. “Anche se in questo sport parla il campo, è tutto quello che c’è fuori a fare la differenza. La società ha avviato un gruppo con una tale maturità calcistica e umana che ormai va da sé e l’inserimento degli innesti è stato un processo totalmente naturale. Noi lo chiamiamo “spirito Levante”, un’alchimia che fa succedere cose straordinarie. Per me che sono qui sin dai tempi dell’amatoriale, vederci lassù fa quasi uno strano effetto, ma è quello che la Morello e staff meritano per tutto quel che ci danno e il minimo che noi possiamo fare per ripagare tutto quello che c’è dietro”.
E il prossimo 15 dicembre, giorno della sfida con l’Irpinia, la bandiera giallonera potrebbe sventolare ancor più su. “Sarà un’altra battaglia sportiva, ma le armature ormai ce le abbiamo tutte. Come potrebbe finire? O noi o loro. Non credo che sarà un turno da “ics” perché noi siamo folli, ma Lucy – sorride Pampo – lo è di più”.