“Le partite che se potessi, giocherei ogni domenica”. C’è ancora un po’ di adrenalina nel corpo di Gaby Vanelli. Farebbe volentieri un’altra corsa sulla fascia, un uno contro uno contro Diana Santos. Bitonto-Pescara è finita sul 3-3, ma nella testa della biancazzurra non è ancora suonata la sirena. “Una gara bellissima, in cui siamo riuscite anche ad andare in vantaggio contro una squadra che non è abituata a prendere gol. Partire così è andato sicuramente a nostro vantaggio, anche se è stata ovviamente molto dura fino al 40°. Proprio nel finale abbiamo avuto un paio di occasioni per vincerla, in fondo però va bene così: non è da tutti andare via da Bitonto con un punto in tasca”.
Anche la Lazio – la prima squadra nella quale Vanelli ha militato al suo arrivo in Italia nel 2018 e nella quale è rimasta per 3 stagioni – viene da un pareggio al quale ha contribuito una delle sue più care ex compagne di squadra, Cecilia Barca. “E’ tornata in modo strano, no? Non è da lei fare due dribbling e poi segnare… – ride -. Scherzi a parte, conservo ancora una nostra foto e un biglietto che ha voluto lasciarmi quando sono andata via, conosco tutte le difficoltà che ha avuto negli ultimi due anni e mi farà piacere andare di nuovo a “sbattere” contro di lei sabato. Meritava un grande rientro in campo”.
Assente, invece, Vanessa. “Le dico sempre che lei ha un ginocchio così così, ma due cervelli. Con lei in campo la sfida sarebbe stata ancora più avvincente, perché ti costringe a pensare più velocemente del solito, ad andare oltre. Ma, in quanto ad intelligenza, la Lazio va sempre molto forte: Chilelli è un maestro sulle palle inattive e ha avuto sempre un gruppo molto unito. È una squadra che non molla mai e mi ha fatto crescere come persona, dandomi quel pizzico di malizia in più, ma sabato vogliamo continuare il nostro percorso”.
Ci sta benissimo, Vanelli, con i colori del Pescara addosso.
“Meglio di quanto potessi immaginare – conferma – perché mi alleno tutti i giorni con un gruppo fortissimo e sento di nuovo le farfalle nello stomaco quando vedo il pallone. Amparo e lo staff mi hanno accolta a braccia aperte, così come i tifosi, e col passare dei giorni sta crescendo la nostra sintonia anche in campo. Certo non avere avuto Manieri nelle ultime gare ha significato dover fare a meno di una pedina fondamentale, ma ci ha aiutate da fuori e adesso l’aspettiamo al nostro fianco”.
Foto: Debora Braga