Secondo Platone ognuno di noi cerca di ricongiungersi con la sua metà primordiale secondo l’antico mito che vede l’essere umano come una interezza divisa dagli dei. Una ricerca continua verso uno stato di completezza tanto agognato.
È anche per questo che Cristina Gurrieri, laterale in forza alla Femminile Molfetta, ha scelto il 12 come numero da indossare. “Io sono nata il 24 e il 12 rappresenta una metà di me. È un numero che mi tormenta spesso, ha una valenza personale”.
L”interezza viene raggiunta quando Gurrieri diventa “Cristina 12, grazie”. È in quel momento che raggiunge la massima espressione di sé. “Giocare è una passione. Penso che sia ancora troppo presto per dire se la Femminile Molfetta sia il posto giusto per me, ma sicuramente rappresenta un trampolino di lancio da cui apprendere molto. L’ambiente è molto stimolante e positivo, gli allenamenti sono intensi e divertenti. Mi sento supportata costantemente e questo mi incoraggia sempre di più a migliorare”.
È la prima esperienza in serie a per Gurrieri, l’occasione per ampliare il raggio della sua comfort zone. “Da quando ho ricevuto la chiamata del direttore generale Saverio Foti – racconta – ho iniziato questa nuova avventura con grande entusiasmo e tanti obiettivi. È la prima volta che vivo lontano da casa e affronto un palcoscenico così importante, quindi inizialmente ero un po’ preoccupata di non riuscire ad adattarmi ai ritmi della Serie A. Tuttavia, grazie al supporto delle mie compagne di squadra e di tutto lo staff del Molfetta, che mi fanno sentire come se fossi a casa, sto riuscendo a dare il massimo, sia in allenamento che durante le partite. Mi impegno ogni giorno per superare i miei limiti e crescere sempre di più”.
Via da Ragusa, dove Cristina ha conosciuto la palla a rimbalzo controllato, la classe 2001 sa quanto lavoro ci sia da fare. “Quello che mi manca più in assoluto è la mia famiglia e i miei amici più stretti, cioé coloro che mi hanno sempre sostenuto e continuano a farlo anche a distanza. Nonostante ciò, sento di star crescendo a livello personale e calcistico e sto imparando a gestire l’indipendenza. È sempre difficile adattarsi ad una nuova realtà, ma ogni giorno che passa sto costruendo una nuova parte di me, spingendomi oltre i miei limiti e affrontando sfide che mi stanno rendendo più forte, sia come atleta che come persona”.
Sarà una pedina importante per mister Iessi, nella costruzione di un Molfetta che vuole essere un fastidio per le avversarie nell’immediato e competitivo nella massima serie in un progetto di ampio respiro. Torna quindi in campo domenica, contro il Foligno, con la consapevolezza di potersi esprimere ancora meglio. “Le due settimane di pausa ci hanno dato l’opportunità di analizzare gli errori commessi nelle prime partite e di lavorare per migliorarci.
Il Foligno è una squadra molto complicata da affrontare: sono allenate davvero bene, sono affiatate e non mollano mai. Sarà sicuramente una battaglia, anche perché loro vorranno ottenere i primi tre punti in casa. Noi -conclude Gurrieri – siamo consapevoli del lavoro svolto in allenamento. Sarà fondamentale mantenere alta la concentrazione e dare il massimo per portare a casa i nostri primi tre punti”.