Polignano e poi Real Statte. Queste le ultime due fatiche di una Futura Bitonto pronta ad andare “all in” pur di far assomigliare la classifica al percorso di crescita iniziato sotto la gestione Belcore. È Francesca Romito a dare uno sguardo al calendario e a spingere le sue.
“Anche se è una squadra interessante, l’ultima gara col Polignano è stata dominata da noi, ad eccezione del finale che si è poi rivelato fatale. Dovremo perciò essere più concentrate, cercando inoltre il modo giusto per battere il loro portiere, davvero uno dei più forti del campionato. Con lo Statte abbiamo già vinto una volta e sappiamo come affrontarlo: il loro campo è molto più grande rispetto al nostro, bisognerà lavorare sulla resistenza e poi vedremo come andrà. Loro sono migliorate nel girone di ritorno, ma di sicuro lo siamo anche noi. Quanto credo nella salvezza? Ci ho sempre creduto e ci crederò fino alla fine sia per una questione personale che di squadra, abbiamo lavorato tanto e ce lo meritiamo. Dopo qualche turbolenza, ci siamo messe sul binario giusto e speriamo di continuare anche l’anno prossimo: vogliamo crescere, ma soprattutto divertirci perché – quando ci sono i sorrisi – il resto viene sempre da sé”.
Bitonto, Santo Stefano Modugno col gruppo dell’anno precedente e ora di nuovo Futura. Per una bitontina doc con la passione del futsal non potrebbe esserci maglia più bella.
“Qui gioco in casa – sorride – e pratico uno sport che ho amato fin da piccola: vedendo mio fratello giocare, ho costretto mia madre ad iscrivermi ad una scuola calcio. Giocavo solo con ragazzi, ma mi divertivo. Ho abbandonato solo per motivi di studio, riprendendo poi col calcio a 5 appena mi è stato possibile farlo”.
Prima l’università, come è giusto che sia. Romito è ora una stimata educatrice che spera di coniugare la sua professione al mondo dello sport.
“La mattina lavoro a scuola e il resto della giornata in un centro diurno con minori in condizioni piuttosto difficili. Soprattutto in questi contesti, l’attività fisica è molto importante: dà tanto a livello di stimoli e di apprendimento, attraverso il gioco si possono educare sia i bambini che i soggetti più adulti. Sarebbe bello, un giorno, poter tenere corsi legati allo sport e dare ai ragazzi uno strumento di crescita fondamentale”.