Serie A

Audace Verona, De Angelis sicura: “Un giorno questo dolore ci sarà utile”

Da una parte la prestazione, dall’altra l’assenza di punti. Audace Verona sempre col sorriso a metà, ma è di pochi giorni fa una di quelle notizie da festeggiare a pieno: la convocazione in Nazionale di Elena De Cao, prima chiamata ufficiale dopo lo stage di febbraio 2023.
“Siamo tutti molto felici per lei. È la tipica ragazza che indossa una corazza perché sotto sotto ha il cuore di panna. Ha trascorso i primi mesi a mandarci all’altro paese – ride Benedetta De Angelis – ma ora ci prendiamo il merito di averle fatto capire in che tipo di contesto si trova e come comportarsi. Elena ha avuto un percorso di evoluzione che si vede sia negli allenamenti che nelle gare ufficiali ed è un prodotto di questo momento difficile: i risultati non sono rosei, eppure ha trovato il modo per far emergere qualità sportive e umane, soprattutto. Bravi società e staff a credere in lei e bravo mister Serandrei, che ha saputo darle tempo, tirandole anche le orecchie quando necessario. L’arrivo di Kim e la crescita di Deo non sono assolutamente casuali. In ultimo – aggiunge con un sorriso – complimenti a lei per l’impegno e l’atteggiamento”.
Un consiglio da chi ha vestito la maglia Azzurra sia nel calcio a 11 che nel calcio a 5?
“Non pensare tutti i giorni a tenersela stretta: se diventa un’aspettativa costante, sarà difficile sostenere questo tipo di pressione. Bisogna invece cogliere ogni opportunità, vederla sempre come un dono. E poi la esorto ad essere ambiziosa e a lavorare senza mai accontentarsi”.

Ma la gioia per De Cao, non distoglie l’attenzione dell’Audace Verona da un marzo caldissimo, aperto dallo sfortunato ko col Foligno (5-4 con un palo centrato in extremis da Pomposelli).
“Continuano a dirci che meriteremmo altra posizione, gli avversari si complimentano con noi e le nostre migliori partite sono contro squadre più forti, ma rimane il fatto che non raccogliamo ed inizia ad essere una situazione difficile da sostenere, perché i tre punti sono una gratificazione che va al di là della posizione in classifica. La vittoria è qualcosa che costruisci giorno per giorno e vincere aiuta a vincere, noi – invece – siamo entrati in una spirale di sconfitte, ci siamo quasi abituate agli applausi senza punti. Il mio pensiero più sincero? In passato ce lo siamo meritato: dopo la salvezza risicata all’esordio in Serie A, l’anno scorso eravamo in B fino a 10’ dalla sirena prima di una reazione finalmente da Audace. Ma quest’anno non è possibile che sia ancora così. Stiamo lavorando bene, c’è una struttura solida e la società sta crescendo, perciò diventa tutto paradossale: da una parte ti verrebbe da mollare tutto, dall’altra però sono sicura che un giorno questo dolore ci sarà utile e prevedo per noi un futuro sicuramente migliore”.

Il presente, intanto, incombe con due sfide fondamentali: lo spareggio di ritorno con la Vip per l’accesso in Coppa Italia e la sfida del 24 marzo contro il Pelletterie fanalino di coda.
“Raggiungere la qualificazione sarebbe un traguardo che l’Audace merita, ma sono del parere che non abbia alcun senso arrivare eventualmente a Genova e poi rischiare di non raggiungere la salvezza. Per essere ambiziosi, dobbiamo prima fare il nostro dovere. Poi è chiaro che una qualificazione darebbe maggiore spinta anche in una possibile Final Eight, ma in questo momento è importante prenderci quello che ci spetta, prima di guardare lontano”.

Foto: Federica Arca (Audace Wave)

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