Serie A

Audace, Lamezia da dimenticare. Oldrizzi: “Dispiacere e immediata voglia di riscatto”

Maddalena Oldrizzi

Troppo brutta per essere vera. La trasferta di Lamezia (ko per 9-0) ha rappresentato l’afelio dell’Audace Verona: il punto di massima distanza da quel che la squadra di Serandrei ha dimostrato di poter diventare. E per tutto questo non c’è neanche una vera spiegazione.
“Dietro una prestazione del genere – commenta amara la dirigente e responsabile della comunicazione Maddalena Oldrizzi – c’è assolutamente una motivazione collettiva che ci rende tutti colpevoli. È come se ci fosse stato un effetto domino dal punto di vista della testa, ossia il fattore che a mio avviso indice di più a questi livelli. Incassato il gol dopo 38”, abbiamo tentato una timida reazione, ma i successivi sono arrivati a catena e da lì non c’è stato verso: ci siamo demoralizzate e abbiamo lasciato il campo mentalmente già a metà del primo tempo”.


Il peggior risultato possibile contro una diretta concorrente per la salvezza viene accompagnato da delusione, più che da rabbia.
“Tatticamente è stata una gara preparata bene, tecnicamente le giocatrici sono valide e fisicamente si lavora da prima di Natale con un richiamo fisico ad hoc, eppure ho avuto la sensazione che si sta staccata la spina dalla macchina. È stato brutto per noi da fuori e ancor più per chi era in campo: conosco il valore che tutte danno alla maglia che indossano perciò non metto in dubbio che ci sia da una parte enorme dispiacere e dall’altra immediata voglia di riscatto. A volte gli schiaffi fanno molto male, ma servono: quando tocchi il fondo devi necessariamente trovare le forze per risalire”.

Solo un risultato possibile, quindi, contro la Kick Off.
“La classifica (10 punti per le all blacks, 8 per le rossonere n.d.c.) dice che è giocabile, ma a mio avviso non rispecchia il valore né delle singole entità né della squadra stessa che andremo ad affrontare. Sarà una partita complessa da giocare, in cui mi aspetto e mi auguro che l’Audace reagisca di cattiveria, che è in fondo è l’unica strada percorribile. Nel corso degli anni sono mancate tante cose – a volte qualità, a volte competenza – ma il carattere mai. Non in una società che come la nostra che è umile, ma – proprio perché ha questa caratteristica – sa di dover lottare il doppio degli altri per conquistare quel che ha. Non possiamo dimenticarcelo con questa facilità. L’Audace per noi è uno stile di vita, chi gioca qui sposa uno stemma sulla maglia e quello va onorato in ogni momento. Sabato questa parte è venuta meno, ma – chiude Oldrizzi con rinnovata fiducia – sono sicura che con la Kick Off vedremo grande ritorno di convinzione e volontà. Manca ancora tanto e insieme possiamo ancora toglierci tante soddisfazioni”.

Foto: Federica Arca (Audace Wave)

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