Coppa Italia amara dopo la sconfitta col Real Statte, ma tutto servirà per farsi le ossa e crescere: è lo scotto delle matricole. È attraverso le cadute che si impara a rialzarsi ogni volta più forti, finché non ci sarà più urto capace di buttarti giù. Ne è fermamente convinta Domenica Spano, o meglio “Nica” Spano, come la chiamano tutti in casa Futura Bitonto.
“Evitare le disattenzioni, segnare di più e giocare più di gruppo: siamo tutte consapevoli che ci siano degli aspetti da migliorare e so che ce la faremo perché abbiamo voglia di farlo insieme. Piano piano, con i tempi che ci vorranno. Ma la volontà c’è ed è questa la cosa più importante, molto più dei risultati”.
È solo di segnali che questa squadra ha bisogno e ora dovrà andarseli a cercare nella gara di campionato contro il Polignano. “Onestamente sono fiduciosa, perché – pur non volendo sottovalutare le avversarie – penso che non siamo inferiori a nessuno. A livello individuale, ognuna di noi vale tanto. Ma ora dobbiamo compattarci e farlo vedere anche a livello collettivo”.
Solo 25 anni sulla carta d’identità per Spano, eppure il curriculum sportivo racconta di una storia iniziata tanto tempo fa. “Fin da bambina, ho sempre giocato con i maschi, poi a 13 anni feci un provino col Bari. Ci fu una proposta anche dalla Fiorentina, ma mio padre non se la sentì di mandarmi lontana da casa”. Arriviamo allora al futsal, altra disciplina che le apre subito le porte dei palcoscenici più importanti tra Molfetta e Fasano. “Ma neanche in questo caso è stato destino: lavoro o amore, c’è stato sempre un motivo che mi ha impedito questo salto. Rimpianti? Tanti, probabilmente ora sarei stata chissà dove a fare ciò che amo. Ma – torna alla carica Spano – allo stesso tempo, sento che mi riprenderò tutto quello che non sono riuscita ad avere. In mente ho chiari tutti gli obiettivi, costanza e allenamento mi aiuteranno a raggiungerli”.
È letteralmente alle stelle che punta Spano, e una brilla a pochi passi da casa sua: Lucilèia Renner Minuzzo.
“Se devo avere un punto di riferimento, non posso che scegliere la migliore. Mi impressiona in tutto quel che fa e nel mio piccolo cerco di imitarla. Lei nel futsal e Del Piero nel calcio, non a caso – a parte quest’anno – ho sempre avuto il numero 10 sulle spalle. Sono loro gli esempi per arrivare in alto e aiutare la Futura Bitonto a risalire”.