Alle ore 22:24 (ora italiana) di lunedì 20 marzo inizierà ufficialmente la primavera. In questa giornata notte e giorno si divideranno equamente le ore, per preparare la strada alla luce, sempre più calda e persistente, che porterà l’estate.
E’ un periodo in cui tutto rinasce, germoglia, vede la luce appunto, dopo lunghi mesi in cui il buio è preponderante. Non a caso questo momento è venerato dall’alba dei secoli e ad esso viene attribuito un gran numero di poteri.
Poeti, scrittori, artisti di ogni genere, l’hanno raccontata e declinata in ogni forma.
In casa PSB Irpinia, ad avere la certezza che la nuova stagione porterà una ventata di freschezza e speranza è Annalucia Braccia.
Non è stata infatti la più facile delle partenze, quella delle irpine in Serie A. Subito in salita, le lupacchiotte hanno dovuto fare i conti con la categoria. “Mi aspettavo di dover faticare – racconta il capitano – dato che il gruppo era totalmente nuovo e la maggior parte di noi era alla prima esperienza in serie A. La fatica fisica è stata notevole, considerati i ritmi di gara elevati. Di conseguenza anche la frequenza e l’intensità degli allenamenti. Ma – sottolinea – anche dal punto di vista emotivo non è stato semplice. Si sa, a nessuno piace perdere e continuare ad essere fiduciosi mantenendo alta la concentrazione in quei momenti lì, non è semplice. Credevo, e ora posso confermare, che questa serie richiede un approccio totalmente diverso sotto tutti i punti di vista”.
Esperienza. E’ questo che la PSB Irpinia sta accumulando. Minuti di gioco ad alta intensità ed esperienza di un futsal che con la Serie A2 ha ben poco da spartire. Nulla è facile, neanche le gare contro le contendenti alla salvezza. La riprova l’hanno avuta domenica, sul campo del Molfetta. “Sapevamo di dover affrontare una partita in cui gli errori avrebbero fatto la differenza: chi ne avrebbe commessi meno, avrebbe portato a casa i tre punti. Siamo partite un po’ con il freno a mano tirato ma una volta sciolte non siamo state abbastanza ciniche sotto porta.
La nostra gara ha avuto un alternarsi di fasi up e down, come sulle montagne russe, ed è proprio in queste ultime che siamo state punite. Il calcio a 5 – spiega la numero 7 – è fatto di tanti istanti, attimi che bisogna saper cogliere. Domenica non ci siamo riuscite. Ma sono fiduciosa, la primavera è in arrivo”. Quello che uscirà dalla semina di questo campo, lo scopriremo solo a fioritura. “Sarò scaramantica, ma senza dubbio riusciremo a raccogliere i nostri frutti. Il tempo ci farà capire di che natura saranno”.
Si affaccia alla nuova settimana di lavoro Braccia con un anno in più. Giovanissima, eppure saldamente alla guida di un gruppo di donne, giocatrici, che cerca di superare i propri limiti per raggiungere gli obiettivi prefissati. “Più che saggezza ho accumulato capelli bianchi – scherza divertita Braccia – Scherzi a parte, quello appena trascorso è stato un anno davvero ricco in termini di esperienze”. Il tempo che passa, però, avvalora e conferma le certezze che Annalucia Braccia ha riguardo al calcio a 5. Come fosse un gioco, “mai senza” e “mai con”, la sua risposta è immediata e cristallina. “Mai senza umiltà, determinazione, grinta, coraggio, coesione, fantasia. Mai con presunzione, prevedibilità, singolarità”.
Con questo spirito si lavora già per il prossimo turno. “In questa settimana di stop stiamo cercando di caricare al massimo le energie per farci trovare pronte allo sprint finale. Stiamo lavorando sia a livello fisico che mentale, perché non possiamo più permetterci passi falsi. Il prossimo turno – conclude – ci mette di fronte ad un’ottima squadra che sicuramente vorrà dire la sua. Credo che la chiave sia nel giusto approccio alla gara”.
