Serie B

FINAL FOUR A2 – Perugia, Mastrini oltre le assenze: “Cogliamo l’occasione”

Le due capolista del girone C, Atletico Foligno e Woman Napoli, nulla hanno potuto contro un Perugia che ha saltato di slancio ogni ostacolo e ha staccato il pass per la prima Final Four della sua storia. A dirla tutta, ci sarebbe anche la Final Eight del 2017/17 con l’Angelana, ma è con le biancorosse che capitan Marta Mastrini vuole scrivere un capitolo ancor più avvincente di futsal a livello nazionale.
“Sinceramente non ci aspettavamo questa qualificazione, ma un po’ alla volta ci siamo rese conto che in Coppa Italia – a differenza del campionato, in cui a volte siamo un po’ titubanti – siamo capaci di dare il 100%. È come se ci fossimo trasformate: dopo il primo successo, ci siamo guardate in faccia e ci siamo dette di giocare sempre in quel modo”.
E così è stato fatto. Soprattutto in quel 3-0 imposto a Marigliano che ha poi determinato l’accesso in Final Four, ma che è anche costato le squalifiche di De Brito e Castagnoli. Assenze importanti in termini di esperienza da una parte e freschezza dall’altra, per le quali Mastrini ha già una soluzione ben chiara in mente.

“Vorrei che venissero per giocare e non solo per guardare, il che significa superare obbligatoriamente il primo turno – sorride -. Ci è già capitato di dover scendere in campo con delle assenze per cui sapremo come compensarle anche nella semifinale di sabato contro la Virtus Cap San Michele. Il sorteggio? Alla fine, una squadra vale l’altra, siamo tutte lì con merito. Quella pugliese è una bella squadra, ma non abbiamo nulla da perdere. E poi – aggiunge con un sorriso – in ogni caso rimarremo fino alla domenica: la notte a Prato sarebbe insonne in qualsiasi caso, per cui mi auguro che sia per l’ansia da finale e non per il rammarico di non averla raggiunta”.

50 e 50, la possibilità di farcela pesa esattamente quanto il suo opposto. Ma c’è tantissima fiducia.
“Ci sentiamo bene sia fisicamente che mentalmente, motivate e allo stesso tempo tranquille. Non c’è tensione e non c’è paura, solo tanta voglia di far bene anche da parte della società, che non lo dice ma – sotto sotto – ha la nostra stessa fame di vittoria. Nonostante siano 20 anni che gioco a calcio e calcio a 5, trovarsi a giocare una partita del genere è un’emozione indescrivibile. Solo chi la vive può davvero capire, oggi ci siamo noi ed è questo che ho sottolineato alle mie compagne: certe occasioni capitano una sola volta nella vita, noi dobbiamo cogliere questa che ci siamo costruite e viverla a pieno in ogni suo momento”.

Foto: Benedetta Monaldi

 

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