Serie A

Bassi e il futuro del futsal: “Senza sostegni non si andrà lontano”

Chiara Bassi

Non è da queste partite che passa la salvezza, ma la buona prestazione offerta contro il TikiTaka Planet è sicuramente un bel segnale per il Rovigo Orange. Senza Da Rocha, eppure con coraggio da vendere, le neroarancio si sono arrese solo a Vanin, decisiva nel 4-3 finale.
“Quando incontri squadre così – esordisce la vice-allenatrice Chiara Bassi – anche se non fai punti, è importante come le affronti: contro il Falconara, ad esempio, non ci abbiamo provato con convinzione, al PalaRoma – invece – ce la siamo giocata davvero, siamo state in partita”.
Lo stesso agguerritissimo atteggiamento che servirà contro il Bitonto dell’ex Marzuoli.
“Questo non vuol dire andare in campo per perdere, eh. Piuttosto – sorride – conoscendo la sua (dis)organizzazione, spero di non vederlo qui perché avrà perso l’aereo. Scherzi a parte, merita tutto quel che sta ottenendo in campionato perché i suoi metodi gli danno ragione. Certo con Renatinha e Lucilèia probabilmente il compito è un po’ meno difficile, ma in questo momento per me Marzuoli è il Bitonto, almeno quanto il Pescara e le sue giocatrici rispecchiano la società che hanno alle spalle: granitica”.

È in altre difese, allora, che il Rovigo dovrà cercare di fare breccia nei restanti 160′ contro  Audace Verona, PSB Irpinia, Pelletterie e Vis Fondi.
“Diciamo che ormai la classifica è nettamente divisa: da una parte le prime quattro con Kick Off e Lazio che se la giocano tra loro, dall’altra noi e le altre squadre per le quali ancora nulla è deciso. Il nostro è di fatto un altro campionato, anche dal punto di vista economico, e dovrà portare unicamente alla salvezza. Non possiamo pensare ad altro, se non a chiudere al meglio il 30 aprile con una doppia festa: una per l’obiettivo raggiunto e l’altra per l’ultima partita della carriera di Iturriaga, che merita saluti fatti come si deve”.

La permanenza nella categoria dopo i playout l’ha reso più forte, i playoff della scorsa stagione gli hanno insegnato a sognare in grande, quale sarà – invece – l’insegnamento che il Rovigo Orange trarrà da questa stagione?
“Stiamo capendo che è un momento molto difficile e purtroppo crediamo in uno sport che in realtà non ha un futuro roseo: è impensabile che le aziende che fanno fatica a pagare gli stipendi dei propri dipendenti, possano sostenere le società di futsal in un campionato che non dà nulla indietro. Serve l’aiuto della Federazione, partendo da misure di contenimento delle spese: accordi sui trasporti, convenzioni, premi reali per chi vince. A parte una pacca sulla spalla e un “bravi tutti” non c’è niente, allora perchè investire sul calcio a 5? Leggere interviste come quelle di Bramucci – che in questi due anni ha vinto tanto, Champions compresa – significa che c’è un problema reale. Nessuno vuole arricchirsi nel calcio a 5, parliamo semplicemente di trovare un modo per continuare a mantenere vivo un club nel tempo. Viene da chiedersi: dove andremo? Se non cambia qualcosa – chiude amara Bassi – non credo troppo lontano”.

Foto: Alessio Monaco Photography

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