Serie A

Rovigo Orange, Sara Iturriaga saluterà il futsal a fine anno: “Scelta serena”

Sara Iturriaga

Ultima stagione di futsal per Sara Iturriaga. Meglio dirlo subito, perché abituarsi non sarà facile. Perché sentire queste esatte parole dalla diretta interessata, richiede un lungo processo di metabolizzazione. L’abbiamo seguita sin dal suo primo giorno in Italia, al Montesilvano, ed eravamo convinti di poterlo fare ancora a lungo. Ma non andrà così, non sul campo almeno. Nonostante giochi ancora come una ragazzina e sia la stessa trascinatrice di sempre, il suo tempo nel futsal adesso ha una scadenza. Nostro malgrado.
“È un’idea che sto maturando dall’anno scorso, ho continuato per dare una mano alla società alla quale tengo ma loro sanno da mesi della mia decisione. Perché smetto? Perché voglio fare altro nella mia vita, dando priorità a me, alla mia famiglia e ai miei amici. Fino ai 37 anni, la mia vita è stata scandita da partite, viaggi e allenamenti, per mia scelta ho saltato matrimoni ed eventi di persone care, ma adesso voglio vivere un tempo in cui continuerò sì a prendere decisioni per me stessa, ma senza calcio a 5”.

33 anni nel futsal, diventato ben presto l’unico sport a discapito di frontenis e pallamano. Come saranno i giorni di Itu senza tutto questo?
“Qualche partita il giovedì ogni tanto me la farò, così come andrò a raccogliere i palloni al campo se non avrò altri impegni – sorride –. Ma vivo tutto molto serenamente. Affronto ogni partita con la stessa responsabilità: ho sempre pensato che qualsiasi domenica potesse essere l’ultima a causa di una lesione, per esempio. A volte è capitato qualche allenamento in cui fossi parecchio stanca, ma ho cercato ugualmente di dare il massimo come persona e come giocatrice. Verso il saluto a questo sport, mi avvicino con tanta felicità. Ma per dormire sonni davvero tranquilli, dobbiamo raggiungere la salvezza e dobbiamo farlo in fretta”.

Allora avanti senza perder tempo, anche se la Kick Off – forte del suo quinto posto – non è il più comodo dei clienti con cui avere a che fare su Sky a Cavezzo.
“Sempre una cosa bella per il movimento, anche se avrei preferito una TV pubblica, come accade nella pallavolo. Peccato perdere la possibilità di giocare in casa contro una squadra sicuramente molto forte, ma proveremo a metterla in difficoltà ripartendo dalla bella gara con la Femminile Molfetta: soprattutto nei primi minuti, abbiamo collezionato offensive in superiorità numerica poi non concretizzate, l’approccio comunque è stato molto buono”.

Anche Lorrai in gol nel 5-1, un attimo prima della partenza per Novarello.
“Sono molto felice per lei e poi so che è in camera con la mia preferita: Alessia Grieco. Ci stiamo scrivendo tutti i giorni, le do consigli dato che ho una certa età – sorride – e si confronta tanto con me. Marta ha meritato la convocazione per tutto l’impegno che mette in questo sport, è una futura promessa e spero che il CT Salvatore la tenga sempre presente, per permetterle di fare esperienza tra le grandi”.
Tornando al Rovigo Orange, c’è un girone di ritorno da affrontare al meglio.
“Considerando che all’andata con Statte e Molfetta furono pareggi ora trasformati in vittoria, il rendimento è già più alto. Ma ora dobbiamo continuare così contro il treno di alta classifica che stiamo per incontrare: se ne andrà bene almeno una, saranno punti guadagnati rispetto all’andata. E quindi significherà che stiamo facendo bene. Mi piace come Cossìo prepara le partite perché è attento ad ogni dettaglio e una rompiscatole come me – ride – con i dettagli ci va a nozze. Posso farci poco – ride ancora – questa cosa morirà con me”.

Ma le ha anche permesse di essere la giocatrice che è: la ricerca della perfezione, il non sentirsi mai arrivati e aver sempre qualcosa da imparare ancora.
“Da quando mi sono rotta il crociato sinistro, ad esempio, mi sono impegnata ad usare il destro e quest’anno ha funzionato anche a livello di gol. In generale, sono una persona che ama andare a fondo e ho preso tanto da chiunque abbia incrociato: anche chi non sa di averlo fatto, mi ha dato qualcosa. Ed è tutto sempre stato legato al futsal. Il fatto stesso che io sia in Italia è legato ad una scelta sportiva, altrimenti non sarebbe mai successo. La mia vita, i miei viaggi e tante persone importanti fanno parte dello sport. Ma il mondo offre tanto altro ancora e ora vorrei scoprirlo”.

Foto: Alessio Monaco Photography

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