Serie A

Falconi, esordio con la Nazionale e subito Pescara: “Quante emozioni”

falconi

Senza ombra di smentita, Tamara Falconi sta incasellando il 2023 nel suo personale scaffale dei ricordi.
Non solo il campionato di Serie A e la maturata consapevolezza di avere tutte le carte per diventare grande, ma anche ciò che ogni giocatore e giocatrice sogna quando inizia a prendere a calci un pallone in modo costante e organizzato, quel sogno che comincia da bambino e che ti porta sempre più lontano: l’esordio in nazionale. “Ero a conoscenza del raduno di febbraio e della possibilità di essere convocata – racconta la numero 1 – e sapevo che avrei dovuto ben figurare e fare cose buone poiché osservata dai selezionatori. Questo era ciò che era in mio potere fare. Poi sarebbe dipeso tutto dalla mia società.

Lasciarmi partire a metà stagione, con la salvezza ancora in ballo, non era scontato. Per questo ho passato momenti difficili, presa dall’incertezza. Ho però utilizzato tutto come motivazione in più per fare bene con la PSB Irpinia. Ed è così, una volta guadagnati tre punti fondamentali con il Fondi ed espletate tutte le pratiche per la partenza, ho raggiunto le mie compagne di nazionale in terra iberica. Sono arrivata come ultima giocatrice a prender parte al raduno. Solo una volta arrivata in albergo e ricevuto il kit di rappresentanza, mi sono davvero resa conto di essere in Nazionale.

falconi

Ho conosciuto tante giocatrici – continua il suo racconto Tamara Falconi – visto che in estate, nel raduno di Buenos Aires non vivevamo insieme ma ognuna era a casa sua. Era tutto nuovo per me e non sapevo come entrare nel gruppo già formatosi. Ma ogni dubbio è sparito subito poiché le mie compagne mi hanno fatta sentire parte attiva fin da subito. Soprattutto con le mie colleghe di reparto. Nonostante siano veterane, mi è sembrato di far parte da sempre della piccola “squadra portieri”.

Per l’esordio c’è stato da attendere, ma come si dice, l’attesa aumenta il desiderio. “Sapevo che sarei stata in tribuna nella prima partita contro la Spagna. Ero già stata avvisata dall’allenatore e mi sembrava una decisione sacrosanta. Dagli spalti ho sostenuto le mie compagne come se fossi in campo e come se fosse l’ultima partita della mia vita. Ero parte del gruppo e ho giocato la mia parte nella gara come se fossi sul parquet. Nella seconda gara poi sono stata convocata tra le 12.

Ricordo che il riscaldamento è stato tanto intenso che alla fine mi sentivo stanca come se avessimo giocato per davvero. Il momento dell’inno è stato impareggiabile, ancora stento a crederci. Ho avuto una chance di poter entrare per poter aiutare la squadra a recuperare il doppio svantaggio anche grazie al gioco con i piedi, con il portiere di movimento ma non c’è stata occasione. Non era ancora il mio momento di esordire con l’albiceleste”.

falconi

Non ancora, ma sarebbe arrivato a breve. “Nella terza gara, quella del venerdì, la stanchezza era oramai tanta, alcune compagne hanno dovuto lasciare il raduno per rientrare nelle proprie squadre. Siamo entrate in campo, tutti e tre i portieri convocati e quando il mister ha annunciato i quintetti non potevo credere di averlo sentito pronunciare il mio nome. Non che non fossi preparata, e lo volevo fortemente, ma non me lo aspettavo. Ero felice, tranquilla e concentrata. Sapevo che quello sarebbe stato il mio momento per dimostrare di avere le carte in regola per far parte della Nazionale del mio Paese, di poter essere utile.

Sono stata chiamata in causa per tutta la gara, sia con le parate che con il gioco di movimento che era esattamente quello che voleva il mister. Avevamo bisogno di più soluzioni di gioco. Penso di essermi guadagnata pian piano la fiducia delle mie compagne So che manca tanto ma quella vittoria sia a livello nazionale che personale è stata molto importante”.

E’ un cammino in crescita quello dell’Argentina, sottolineato proprio dalle prestazioni messe in campo contro una squadra come la Spagna.  “Credo che l’Argentina abbia dimostrato di essere all’altezza delle competizioni internazionali, che non è più la squadra di una volta. Ci sono giocatrici che continuano a crescere per difendere sempre più e sempre meglio i colori della propria nazionale. Credo che neanche la Spagna si aspettasse una squadra così combattiva. Abbiamo ampi margini di miglioramento, tanto come singole che come gruppo e aspettiamo competizioni importanti come la Copa America che si disputerà proprio in casa nostra. Sarà un plus per noi e la mia motivazione e impegno totale una volta terminato il campionato”.

falconi
Dall’altro lato dell’oceano, non mancano di buttare un occhio a ciò che accade nel Bel Paese, visto anche l’innalzamento di livello del campionato italiano. “Si parla tanto in Argentina del movimento italiano – afferma Falconi – soprattutto perchè si vorrà arrivare un giorno a poter vivere di futsal anche qui, così come si può fare in Italia. Anche se serve ancora una crescita”.

Non si può certo parlare di professionismo, ma non c’è dubbio che ci siano più possibilità per dedicarsi in modo quasi esclusivo alla disciplina che anima i sogni e le speranze di quanti la praticano. Se si parla di sogni e speranze, in casa Irpinia, questi collimano in un solo obiettivo: la salvezza. “Tornando al campionato italiano, per noi vincere contro lo Statte è stato fondamentale. Ci ha dato quella motivazione che mancava per continuare a credere nel mantenimento della categoria.

falconi

La partita a mio avviso si è giocata soprattutto sul livello mentale e siamo state brave a fare una prestazione convincente contro una squadra alla nostra portata. Siamo entrate in campo concentrate e tutte con lo stesso obiettivo fin dal primo minuto. Si è visto palesemente e credo che questo ci aiuti a pensare in grande”. Il che significa, per questa settimana, affrontare e giocarsela con il Pescara, fresco dei tre punti guadagnati in casa del Falconara. “Ovviamente sarà difficile, ma purtroppo e per fortuna, non possiamo più guardare chi abbiamo di fronte. A noi servono punti, contro qualsiasi squadra. Sono convinta che il modo vincente per fronteggiare il Pescara sia approcciare con quella grinta vista nelle ultime partite”.

Il PalaRigopiano riserverà un ostacolo in più rispetto a tanti altri: Ana Sestari. “Per un portiere come me, poter giocare contro uno dei pari ruolo più forti al mondo è un privilegio. Guardo ciò che fa cercando di prendere spunto per la mia crescita personale. C’è tantissima stima e tutti sanno che fare gol a Sestari è una faccenda alquanto complicata. Ma proprio per questo è bellissimo giocare partite così”.

 

 

To Top