Serie A

Donisi hic et nunc: “Pensiamo solo alla salvezza, il resto è distrazione”

Donisi

Le vittorie in campionato con Trissino (dalla C2 alla B), Cornedo (dalla C1 alla B passando per i playoff), Audace Verona (dalla C alla A, in due riprese) e Altamarca hanno fatto di lui un “mago delle promozioni”, alla Luparense – come collaboratore tecnico – ha fatta incetta di titoli pesanti (2 scudetti, altrettante Supercoppe e una Coppa Italia), ma Alessandro Donisi è anche un acuto osservatore del mondo giovanile (come dimostrano le esperienze con Chievo, Cittadella e l’attuale ruolo nella Virtus Verona), spaziando con la stessa solida competenza tra calcio a 11 e calcio a 5. Un passato da giocatore (anche al fianco del presidente Alessandro Betteghella, ex pivot), poi tante e gloriose panchine, fino al ritorno in sella all’Audace Verona, preceduto dalla pubblicazione di un libro su YouCoach: “30 proposte pratiche per il miglioramento del calciatore moderno”, in cui si parla del potere formativo del futsal per il calcio a 11 (disponibile qui).
Ma, quindi, qual è il vero amore?
“Il primo incontrato, il calcio a 5. Che è anche lo sport nel quale ho avuto maggiori fortune e maggiori successi”.

Uno di questi è proprio il raggiungimento della massima categoria in rossonero, colori che ha ritrovato a stagione iniziata, dopo i saluti con Gigi Zanetti.
“Quando sono andato via, sapevamo già che ci saremmo ritrovati: il fatto di conoscere l’ambiente e metà delle ragazze ha facilitato il compito. Inoltre, si tratta della squadra della mia città, quella nella quale ho mosso i primi passi insieme al presidente Betteghella che ho visto crescere come persona, con pregi e difetti annessi – sorride -. Da una parte mi chiedevo: “ma chi me lo fa fare?, posso tornare a giugno”, dall’altra non mi sarei mai perdonato di aver lasciato in difficoltà la squadra che io stesso ho portato in A”.
Donisi ha un solo (arduo) compito: la salvezza.
“Tutto ciò che va oltre questo discorso non mi interessa, perché so bene per cosa sono stato chiamato: rispetto ad altri concorrenti, non abbiamo fatto mercato dicembre e tutto ciò che non è strettamente connesso al mantenimento della categoria, crea solo distrazione. È vero che ci troviamo in una classifica bugiarda, ma abbiamo un finale di campionato completamente in salita: parlare di playoff sarebbe arrogante. Se nelle prossime tre partite arriveranno 9 punti, allora potrei fare un’eccezione e guardare anche ad altro. Ora la corsa è esclusivamente su Femminile Molfetta e PSB Irpinia”.

Sarà l’occhio da talent scout, ma al tecnico scaligero si deve anche l’esordio della giovanissima Elena De Cao.
“Ho visto in lei qualcosa, ma non può essere sovresposta perché – pur essendo dotata di qualità enormi, soprattutto mentali – calcisticamente è ancora una bambina. Quando l’ho fatta esordire mi ha sorpreso fino ad un certo punto: ero convinto di lei e sapevo che avrebbe fatto bene perché alle sue spalle c’è una squadra che l’ha aiutata ad inserirsi. Ora deve fare fatica, se vuole crescere”.

Il campionato, intanto, corre veloce e si prepara alla sua diciannovesima giornata: per l’Audace Verona, impegnata su Sky Sport, c’è la rivelazione Pelletterie, che si è presa con grinta il settimo posto generale.
“È una squadra partita con zero punti in 5 giornate, che adesso ne hanno 4 più di noi: il loro sì che è un percorso da playoff, in più hanno 6/7 elementi di ottimo livello che Presto ha migliorato con grande merito e conoscenza dello spogliatoio, che nel femminile è molto importante. Da parte nostra, e non è pre-tattica, ci sono tre grossi dubbi (Coppola, Puttow e Fichera) che speriamo di poter sciogliere: sarebbe stato già difficile al completo, ma ce la giocheremo perché se tutte le altre faranno il loro dovere, potremo portarci avanti col discorso salvezza”.

Foto: Federica Arca (Audace Wave)

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