Serie A

Coty Vazquez verso il Tikitaka: “Non nella condizione migliore, ma daremo tutto”

Coty Vazquez

Arrivare in corso d’opera, trovarsi o dover imparare a conoscere nuove compagne, un nuovo gioco, una nuova città e a riprendere confidenza con il calcio a 5. Non rientra di certo nella categoria dei “facili inizi” ma in quella delle sfide dall’elevata percentuale di difficoltà. È la realtà di Coty Vazquez, nuovo innesto della Lazio C5.

Arriva forse al giusto momento, per dare man forte alla rosa di mister Chilelli, chiamata quasi sempre agli straordinari. “Non è stato semplice l’inizio – racconta la giocatrice argentina – La mia condizione è in miglioramento ma non sono ancora al cento per cento. Sono felice di aver potuto esordire giocando qualche minuto e so che posso fare meglio e aiutare la squadra nel campionato”. Non solo preparazione fisica quanto entrare nei meccanismi del sistema di gioco laziale che, da sempre, fa della tattica e dell’intensità i capisaldi della filosofia chilelliana.

 

Nonostante sia in Italia da due anni, per Coty, all’anagrafe Constanza Isabela, questa è la prima esperienza nel calcio a 5 del Bel Paese. Una carriera divisa tra i campi da calcio e las canchas di futsal che l’aiuta ad avere una visione a 360 gradi di quanto accade in campo. Partendo dall’analizzare il pareggio arrivato contro il Rovigo Orange. “Era una partita che potevamo vincere tranquillamente – afferma schietta la numero 4 biancoceleste – Purtroppo non abbiamo dato vita alla prestazione migliore, commettendo diversi errori e perdendo la tranquillità mentale necessaria in un campionato come questo”.

Il cammino continua ad essere impervio visto l’avversario odierno: il Tikitaka di Vanin e compagne che la Lazio dovrà affrontare con due importanti defezioni: Beita e Marika Mascia. “Non è certo la condizione migliore – sottolinea la laterale classe ’95 – toccherà chiedere a noi stesse uno sforzo e un impegno che va oltre noi. Ma le partite si giocano tutte e non mancheremo di scendere in campo per capitalizzare quanto più possibile”

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