Serie A

Facino, in campo per un giorno: “Emozionante, ma gli impegni dirigenziali chiamano”

Facino

Di nuovo giocatrice, anche se per un solo turno. Dopo l’addio al futsal dato nel 2019, anno della salvezza del Real Grisignano ai danni del Falconara che 3 stagioni più tardi sarebbe diventato campione d’Europa, Sonia Facino si è riallacciata gli scarpini, ha indossato la numero 7 (giorno di nascita che sostituisce la mitica 21, ora sulle spalle di Gava) ed è tornata in campo contro la Vis Fondi. Portando anche bene: 5-0. Il risultato più largo acquisito in questa stagione dalla Rovigo Orange.
“È la prima cosa che ho sottolineato appena finita la partita”, esordisce con una battuta Sonia, che in realtà è un fidatissimo dirigente neroarancio. E’ stata lei stessa, tramite social, ad ironizzare sul ritorno sull’inaspettato rientro: “quando dico che smetto, non è mai per sempre”. E quindi glielo chiediamo: “ci sei cascata di nuovo?”

“No – sorride – non è così. Ho dato una mano perché serviva: dopo le partenze di Pinto e Saraniti, più la squalifica di Nagy, eravamo un po’ corte in panchina, allora mi sono messa a disposizione per un ritorno da figurante. Ma mi è bastato il riscaldamento per capire di non avere più fiato. Pensa che dopo mi è venuta addirittura la febbre, sarà stata la tensione pre-gara. Scherzi a parte, la routine da giocatrice un po’ mi mancava: ho preparato il borsone il giorno prima per paura di dimenticare qualcosa, sono andata a letto presto come se dovessi giocare davvero, anche se poi non ricordavo neanche come fare l’appello… L’ingresso in campo è stato il momento più bello, mi sono sentita di nuovo una giocatrice, ma so bene che sarà l’unica apparizione. Ci sono altri ruoli in società che mi richiamano al dovere”.

Dalla gestione media alle questioni organizzative e logistiche (con le quali ha a che fare anche nella vita lavorativa di tutti i giorni, al di fuori della Rovigo Orange), Facino spazia a tutto tondo con la stessa affidabilità. Un ruolo di raccordo, all’interno di una stagione che nella prima parte è stata un po’ un percorso ad ostacoli.
“Siamo partiti con l’obiettivo di fare meglio dello scorso anno che ci ha portato la salvezza già nel girone di andata e soprattutto la qualificazione in Final Eight. Poi, però, ci sono gli eventi e il loro sviluppo: quello che è successo con Marcio Santos non ha agevolato, siamo ripartite con Manu Cossio che è un profilo di altissimo livello, ma è stato comunque un lavoro da riprendere dall’inizio. Adesso sta andando bene: nelle ultime 5 gare abbiamo centrato 4 vittorie e un pareggio, spero che questo trend continui nel girone di ritorno, magari riuscendo a strappare qualche punto in più nelle partite alla nostra portata. Non dobbiamo farci prendere dall’ansia se il gol non arriva: stava accadendo anche contro il Fondi, prima del gol numero 1 di Lorrai in Serie A. Poi, però, è arrivato anche il bis di Itu e abbiamo dilagato. Per concludere, insomma, ci sono stati tanti cambiamenti che hanno – in modo forse anche preventivabile – condizionato la partenza, ma ora riesco a vedere il bilancio con più positività”.

Rovigo Orange

Si riparte dagli errori commessi e da quanto di buono costruito, si riparte per crescere e alzare l’asticella. E si riparte soprattutto da un derby: quello con la Vip che non ha avuto né vincitori né vinti all’andata.
“Aspettative? Riprenderci quei punti che a mio avviso abbiamo lasciato in casa un po’ per la nostra poca cattiveria sotto porta, un po’ per la grande prestazione di #Carturan che spero non ci metta di nuovo il bastone tra le ruote – sorride -. A questa partita teniamo veramente tanto, ma in generale vogliamo tutte prestazioni migliori contro le squadre più attrezzate: escluso il pari col Pescara, non ci sono stati punti contro le grandi. Anzi, c’è stato forse un pizzico di rassegnazione che non ci rispecchia assolutamente. Il 2023 ci vedrà tirare fuori quel carattere che ci è mancato, con la speranza di poter bissare i successi dell’anno scorso”.
Ricapitolando: playoff e Final Four.
“Per i primi ci stiamo lavorando, per la seconda si decide tutto il 25 gennaio. Non è una formula che mi piace, sembra fatta solo per le big e noi in questo momento non lo siamo. Ma se il regolamento dice questo – carica in chiusura Facino – vuol dire che ce la metteremo tutta per il colpaccio a Pescara”.

 

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