Niente riscatto col Città di Taranto per la Soccer Altamura, ma Daniela Sabatini – portiere argentino da 4 mesi in biancorosso – non ha nulla da rimproverare alla squadra, ancora una volta in grado di giocarsela alla pari fino all’ultimo contro una squadra più su in classifica.
“È stata una partita molto equilibrata, in cui entrambe abbiamo avuto tante opportunità per andare in vantaggio. Purtroppo sono state loro a riuscirci proprio nel finale, lo scarto è stato minimo ma ha fatto la differenza a nostro sfavore”.
Come detto in apertura, però, la Soccer Altamura continua a ricevere applausi dal punto di vista delle prestazioni e non avrà timore riverenziale contro la capolista Virtus San Michele.
“Anche se siamo al settimo posto generale, io penso che non siamo inferiori a nessuno: siamo lì perché non è arrivato qualche risultato sperato, ma mi guardo intorno e so di avere al mio fianco compagne forti tanto quanto le giocatrici delle squadre che ci precedono. Ci siamo messe in testa di fare il massimo possibile e vogliamo dare sempre di più per affrontare al meglio il prossimo avversario che verrà, perciò penso che siamo sulla strada giusta”.
Non è stato facile lasciare Buenos Aires, città nella quale lavorava e giocava nel C.S.D Unión de Ezpeleta (squadra passata la scorsa stagione dalla prima alla seconda categoria), ma ad Altamura ha trovato un ambiente perfetto per lei.
“Non solo è la mia prima volta fuori casa, è anche la prima esperienza in Europa e quindi in Italia. Avevo paura, certo. Sono tanto distante dalla mia famiglia, ma sin dal primo giorno ho incontrato persone amorevoli, gentili e che si prendono cura di me. Temevo che la lingua potesse essere un ostacolo e mi sbagliavo: si sono avvicinati a me, stiamo tanto insieme e questo mi aiuta. La prima parola imparata qui? Imparare, per l’appunto – sorride. – Inizia tutto da lì, è il primo passo verso qualsiasi cosa”.
Tutto per gradi e con i tempi giusti, così come è stato nella sua carriera: ha iniziato come giocatrice di movimento nel futsal e nel frattempo si è data da fare anche come tennista partecipando a diversi campionati nazionali. Successivamente si è concentrata proprio sul calcio a 5, ma con un cambio ruolo: da 9 anni è la porta il suo habitat naturale e tutti i suoi weekend sono scanditi da una partita di campionato. Anche mentre l’Argentina giocava la finale del Mondiale con la Francia, lei era impegnata a parare.
“Ma appena sono rientrata nello spogliatoio, ho preso il cellulare e ho seguito secondo tempo, supplementari e rigori. Ero molto fiduciosa e allo stesso tempo il cuore mi andava a mille. Sono molto felice per questa vittoria. Maradona o Messi? Li scelgo entrambi, impossibile fare diversamente”, sorride dopo aver “parato” la domanda. “Ora dobbiamo fare come quei ragazzi che sono stati bravissimi: lavorare sempre con fiducia, affrontare un ostacolo alla volta e arrivare in alto”.