Serie B

Cucurachi, il baby talento del Levante Caprarica: “Qui sto crescendo tanto”

Cucurachi

Gli studi in ingegneria dell’informazione, il lavoro con papà nella serigrafia di famiglia, il ruolo di consigliere comunale a Caprarica e naturalmente il Levante con il suo campionato di A2. A soli 19 anni, Noemi Cucurachi riesce a rispettare tutti gli impegni presi, seguendo il motto di papà: fai una cosa al giorno e alla fine del mese ne avrai fatte 30.
“Sono sempre stata molto responsabile – ci spiega -, mi so divertire, ma quando c’è da studiare si studia. Ho tante idee nella testa, anche se non so bene cosa farò da grande. Nel frattempo, ho scelto un’università che possa darmi un futuro tangibile: meglio un percorso difficile ma sicuro, che uno più facile ed incerto. Nella vita cerco di mettere la massima determinazione”.

Ed è così anche nello sport, col futsal che si è presentato molto presto nella sua vita.
“A parte una breve parentesi nella danza – sorride – ho iniziato a Caprarica a 7 anni: una mia compagna di classe giocava e alla fine mi sono ritrovata con mezza classe in campo e due allenatrici ad insegnarci le basi tra i Pulcini, giocando in realtà a 5+1. A 10 anni sono passata al vero calcio a 5 con Daria De Luca, una delle fondatrici della Ladybugs e lì ho incontrato Giorgia Petrelli e Martina Pampo, che in pratica mi hanno cresciuta. Poi ci siamo unite ai Salesiani e due anni più tardi ho partecipato al Centro Federale di Parabita, aggregandomi al Calimera, una scuola di calcio a 11 maschile nella quale giocavano anche tante ragazzine. Prima di noi, si allenavano gli Insuperabili: era bello vederli in campo, erano felici. Non pensavano alla diversità, ma solo a migliorarsi: da fuori li guardavano tutti con occhi pieni di ammirazione. Sono stati un grande esempio, soprattutto dal punto di vista dell’impegno”.

Noemi Cucurachi

Al calcio a 5 torna col Melpignano in Serie C, ma nel frattempo arriva anche la conoscenza col neonato Levante Caprarica nel campionato CSI.
“Sono in giallonero da quando il club è nato e da sempre sono la più piccola. Io coccolata? Più che altro “bullizzata” – scherza – ma è stato un modo per farmi crescere, circondata dall’affetto di persone che conosco ormai da 10 anni”.
E per capire quanto Cucurachi sia importante per il gruppo, basta poco: è stata lei il capitano fino al rientro di Pampo e ora continua felicemente a rivestire il ruolo di vice.
“E’ difficile descrivere a parole cosa significhi rappresentare la squadra della città in cui si è nati, è un’emozione troppo grande. Quanto i tifosi mi chiamano “capitano” è una sensazione bellissima, anche se c’è sicuramente più pressione da parte di tutti. Quando Martina è rientrata, la fascia è tornata giustamente a lei: riaverla al nostro fianco ci dà quel qualcosa in più. Prendo molto da lei e spero, un giorno lontano, di poter prendere i “suoi gradi” con la stessa professionalità”.

Prima del salto in A2, c’è stata un’altra esperienza da calcettista con la C maiuscola: la partecipazione alla Future Cup di Salsomaggiore Terme.
“L’avventura sportiva più bella della mia vita. Sembrava un traguardo così lontano dal mio quotidiano tra Caprarica e Lecce, invece – continua sorridendo – toccarlo con mano mi ha fatto capire che, amando quel che si fa e divertendosi nel farlo, ci si può togliere grandi soddisfazioni. Quella convocazione è stata frutto del lavoro di squadra col Levante, infatti all’Emilia Romagna Arena non ho portato solo me, ma tutto il gruppo. Dopo il rigore sbagliato alla prima partita, tutte mi hanno sostenuta e incoraggiata: è stato fondamentale perché da lì ho smesso di pensare al singolo errore e ho pensato solo a godermi tutte e due le partite. Con l’Area Sud abbiamo creato un gruppo bellissimo che porterò sempre con me. In quanto a risultati, sono arrivate solo sconfitte, ma – conclude – moralmente posso dire di aver vinto”.

E allora Noemi è due volte fortunata, perché anche il Levante è una squadra meravigliosa.
“Qualsiasi cosa accada, so che troverò sempre la spalla di una compagna sulla quale appoggiarmi. Tante di loro fanno parte della mia vita da quando avevo solo 9 anni e sono ancora accanto a me, senza di loro non avrei fatto tutto quel che ho fatto”, dice la 26. Un numero che Cucurachi ritrova ovunque.
“Da quando sono nata (il 26 aprile 2023, n.d.c), mio padre ha piazzato il 26 su tutte le maglie che autoproduce, ho adesivi, gadget. Tutto è personalizzato col 26. E naturalmente l’ho tenuto anche per la maglia di gioco”.
Ultima giornata di andata in campionato: domenica prossima ci sarà lo scontro diretto con il Reggio Sporting Club, mentre nell’ultima c’è stata una sconfitta con il Team Scaletta.
“Una partita strana in cui siamo arrivate spesso alla conclusione senza trovare il gol. Ci siamo demoralizzate. A mente fredda, però, so che non abbiamo mollato fino alla sirena e questo è importante. Sapevamo che sarebbe stata una A2 complicatissima, dobbiamo migliorare tanto, soprattutto in fase di realizzazione e non buttarci giù. Le emozioni vanno messe da parte, si ricomincia da zero ogni settimana. Il Reggio? Vogliamo la prima vittoria in casa: stiamo crescendo ogni giorno, che poi è l’obiettivo principale, e speriamo che questo ci porti anche ad un risultato positivo. L’esperienza ci aiuterà e sono convinta che piano piano ce la faremo”.

 

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