Niente tesoro sull’isola per l’Accademia Calcio Bergamo che cade in casa Santu Predu in Coppa Italia Under 19. Ora le speranze di qualificazione sono ridotte al lumicino, ma Valeria Ferrari – difensore classe 2006 – attende il verdetto del girone B con la consapevolezza di aver dato tutto.
“E’ quel che tutto sommato ci fa stare bene, visto che questa suspense ci spaventa. Se alla fine dovessimo uscire, lo faremo certe di averci messo il 100% dell’impegno, come sempre siamo abituate a fare. Ci siamo alzate alle 4, abbiamo pranzato prestissimo e durante la gara abbiamo sicuramente accusato un po’ di stanchezza: la partita è stata dura, esattamente come ci aspettavamo. Ma ripeto, noi abbiamo fatto il nostro”.
Ora ancora Coppa, ma quella di C contro il Cus Milano.
“Qualsiasi sia l’avversaria che abbiamo davanti, c’è sempre un pizzico di agitazione pre-partita, specie per me che sono alle prime armi e al primo anno in rosanero. Ho giocato a calcio a 7 e calcio a 9, prima di passare al calcio a 5 e ora è come se dovessi ripartire da 0. Devo sicuramente migliorare dal punto di vista della sicurezza in me stessa. Quando sale un po’ d’ansia cerco di ascoltare mister e compagne: in primis, ma anche tutte le compagne cercano di sbloccarmi soprattutto in allenamento. Voglio migliorare presto, perché il mio obiettivo è arrivare in alto”.
Magari in alto come Sara Gama, difensore della Juve della quale è tifosa, ma sui campi 40×20 ai quali si sta adattando in fretta.
“Ho avuto parecchi dubbi prima di lasciare l’Accademia Isola Bergamasca, poi un po’ grazie alle chiacchierate con Luca Gatti e un po’ anche grazie alla presenza di altre ragazze che già conoscevo, mi sono convinta. Per ora, sembra molto più interessante e c’è un’unione che sento ancora di più rispetto a prima: sarà che il numero è ristretto, ma se una delle 5 si perde, le altre fanno ancor di più per metterla in condizione di rimettersi in partita. E’ un aspetto molto bello, perché senza spirito di squadra non si va da nessuna parte”.
Si può essere così maturi a 16 anni?
“E pensa che sono anche zia – sorride -. Ho tre nipoti, il più grande ha appena due anni meno di me per cui è come se fosse un fratello. Lui gioca a basket, ma viene spesso a vedermi. Uno dei miei obiettivi è proprio riuscire a segnare per dedicargli un gol”. Chissà che non succeda proprio contro il Cus Milano, ultima prova generale prima della Supercoppa.
“Inutile dirti quanto teniamo a questo appuntamento. Sia io che le mie compagne ci impegneremo al massimo, perché è così che fa chi sposa il progetto dell’Accademia Calcio Bergamo”.