Serie A

La lunga strada di Fontela: “Qui si respira aria buona, faremo bene”

E’ un concentrato di energia e buonumore Grecia Fontela. “Sono timida” sottolinea come prima cosa, ma in pochi minuti esce fuori tutta la sua allegria e voglia di mettersi in gioco. “Non sono ancora centrata perfettamente con l’italiano, ma mi sto esercitando”.

Non padroneggerà ancora bene la lingua di questo Paese Grecia, per metà peruviana (“grazie mamma”) e per metà spagnola (“grazie papà”) classe ’93, ma in campo la confidenza con il pallone a rimbalzo controllato e con le compagne, viaggia su ben altri binari. “Quando ho imparato l’italiano è stato tutto più semplice, capire le indicazioni del mister e poter comunicare con le compagne aiuta ovviamente tantissimo nella riuscita del gioco e anche nell’espressione di se stessi e delle proprie qualità.

Se a tutto questo aggiungiamo il fatto che qui all’Irpinia ho trovato persone eccezionali, è tutto migliore. Ho accanto delle belle persone e compagne di squadra, se inizio a fare nomi non finisco mai. Ma mi sento molto sostenuta da ogni singolo membro della squadra e sono molto felice di essere qui”.

E’ stata una lunga strada quella che ha portato Grecia Fontela in Italia. “Quella per il calcio è una passione iniziata da piccolissima con i miei fratelli. Ho sempre giocato con i maschi perchè era raro trovare ragazze, in Perù, con la mia stessa passione per questo sport. E’ una questione culturale, è uno sport considerato da maschi quindi non è nè ben visto ne seguito il calcio femminile”. Sotto il segno di Ronaldinho. “Praticamente lui è stato il mio primo insegnate – ride divertita – E’ il mio idolo e mi allenavo da sola guardando i suoi video. Non volevo fare altro. Nonostante l’impossibilità di giocare, non mi sono mai arresa e dieci anni dopo è finalmente arrivato il mio momento”.

fontela

Resilienza, penso. “Ricordo come fosse ieri il momento esatto in cui tutto è cambiato. Stavo andando al supermercato con i miei genitori e da lontano ho visto un gruppo di ragazze correre dietro un pallone, su un bel campo in erba. Ho fatto fermare immediatamente la macchina perchè volevo raggiungere quel posto. Subito sono entrata, ho parlato con il responsabile, il giorno dopo mi hanno fatto fare una prova e poi il resto è storia. Avevo 14 anni e finalmente realizzavo il mio sogno”.
Viaggi per il Sudamerica, presenze in nazionale e poi l’incontro con il futsal. “Sono stata convovata per disputare il torneo Sudamericano per poi tornare a giocare a 11 in un’esperienza negli Stati Uniti. Ma mi sono resa conto, in quel momento, che il calcio a 5 era il mio sport definitivo.

Grazie al calcio ho avuto l’opportunità di ricevere una borsa di studio, ho studiato giurisprudenza e vinto, il campionato universitario guadagnando un posto per il mondiale. A livello personale ho vinto tanti premi come miglior capocannoniere. E’ così che arrivo in Italia”. Un gran biglietto da visita, caratteristiche che il Flaminia Fano non si fece scappare. “Era fine settembre 2018, arriva un messaggio di Emiliano Luminoso che mi chiede di venire in Italia per giocare la Serie A con il Flaminia. Ricordo di aver guardato mia madre con gli occhi pieni di dubbi. Ero in università, mi mancavano due anni ma quella era un’opportunità imperdibile. Ho tartassato mia madre di domande su cosa dovessi fare, ero incredula. Alla fine ho lasciato tutto e sono partita”.

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Ci sono chiamate alle quali non si può che dire di si, occasioni da non lasciarsi sfuggire. Come quella di abbracciare il progetto delle lupacchiotte e di nuovo la Serie A. “C’è sempre un messaggio che cambia tutto. Questa volta il mittente era mister Battistone. Mi ha fatto sentire grande fiducia, mi è piaciuta molto la conversazione che abbiamo avuto. E’ stato semplice trovare poi un accordo con la società”.

Squadra con la quale Fontela si  è affacciata di nuovo nella massima serie. Gli obiettivi sono chiari, cercare di mantenere la categoria in un campionato di certo non semplice. Ma non ci sono timori secondo la numero 10. “Siamo una squadra con buoni elementi, possiamo dare tanto. L’obiettivo è la salvezza, mancano ancora cinque partite alla fine del girone di andata e li si capirà un po’ meglio la classifica. Ma io credo molto in noi, nel nostro lavoro. Sono certa che andrà tutto bene”.

Nell’ideale countdown che avvicina alla chiusura della prima parte di stagione, il prossimo avversario sarà il Pelletterie di mister Presto, una squadra che, come la PSB Irpinia, gioca per continuare a vivere l’esperienza della Serie A. Non si presenta nelle migliori condizioni la squadra di capitan Braccia, ma c’è da stingere i denti e scendere in campo. “Purtroppo non abbiamo la squadra al completo ma daremo il massimo per tornare a casa con i tre punti. Sappiamo che il Pelletterie è una squadra in crescita – commenta in chiusura – Sarà sicuramente una bellissima partita”.

 

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