Serie A

Giusy Pugliese: “Irpinia, il meglio deve ancora venire”

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“Vai bene a scuola e puoi fare quello che vuoi”.
Quando sei una bambina e ti piace giocare a calcio, non è sempre tutto facile. Si sa, non è uno sport “per femmine”, o almeno non è un’associazione automatica. Se però c’è una passione, è difficile distogliervi attenzione ed energie. Davanti a questo, una delle conseguenze più naturali è lasciare che la palla corra, così come i piedi sul campo. Ad una condizione però, per Giusy Pugliese, andare bene a scuola.

“E’ così che sono riuscita a convincere i miei genitori ad iscrivermi ad una scuola calcio maschile da piccolina. Questo mi ha insegnato una cosa, una lezione fondamentale: nella vita, ciò che vuoi, va guadagnato!” E’ così che tutto è iniziato per la numero 18 della PSB Irpinia, con buoni voti, un campo e una palla e un gruppo di compagni affiatati. “Quando sei l’unica ragazza, capita che gli avversari ti prendano in giro per questo. Inizialmente giocare in una squadra tutta al maschile non è stato facile, ma con tanto impegno ed il duro lavoro mi sono fatta spazio fino ad arrivare a conquistare il posto da titolare e soprattutto il rispetto e la fiducia dei miei compagni di squadra tanto da essere loro stessi a difendermi dalle offese avversarie.

Io ero “la loro ragazza” e non dovevo essere toccata, “vi dimostrerà in campo che questo non è solo uno sport per maschi!” dicevano”. Crescendo così, con impegno, passione, dedizione e appoggio, sono arrivate le soddisfazioni sportive soprattutto nel calcio a 5. “Ero disorientata all’inizio. A 13 anni, la più piccola della AS Talea (Serie C regionale).

Non volevo lasciare i miei compagni, anche se oramai ero troppo grande per continuare a giocare con i maschi e mio padre non poteva accompagnarmi a Napoli per gli allenamenti. Poi però ho trovato una vera e propria famiglia. In buona sostanza ero la figlia di tutte ed è così che ho trascorso 5 splendidi anni, imparando e crescendo molto. Successivamente è arrivata la Woman Napoli, mister Tramontana che mi ha insegnato davvero tanto soprattutto a livello psicologico e con il mio attuale mister Luigi Battistone dal quale sto imparando ancora tanto. E finalmente il grande sogno che si realizza: giocare per la mia terra, l’Irpinia.

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Dopo il primo contatto con Ornella ero felice ed entusiasta ed in cuor mio la decisione era già chiara! Appena ho messo piede all’Irpinia mi sono sentita a casa: un gruppo fantastico dove si respirava un’aria familiare oltre che di professionalità, dove al primo posto veniamo messe noi atlete ed il nostro benessere e poi il resto. Grazie a questa squadra ho conosciuto il bello dello sport, un mondo in cui serenità e duro lavoro percorrono la stessa strada: con l’Irpinia ho realizzato il sogno di alzare la coppa Italia di A2, di vincere un campionato da imbattute, portando in alto il nome della mia città. Con questi colori ho provato emozioni che non si possono descrivere e continuerò a lottare e dare il mio massimo, perché il meglio deve ancora venire”.

C’era una conditio sine qua non da rispettare però. “E’ vero. Per questo, oltre a giocare, ho studiato, mi sono laureata in scienze motorie nel 2021 e il mese scorso ho conseguito la laurea magistrale. Posso dire ai miei genitori quindi di aver tenuto fede al patto fino alla fine!
Attualmente ho dei progetti da realizzare sia a livello sportivo che scolastico, ma preferisco non sbilanciarmi per ora”.

I progetti sono da realizzare e forse, scaramanticamente non si enunciano. I desideri invece, quelli si, e hanno tutti la freccia tendente verso l’alto. “Quest’anno personalmente desidero continuare a crescere e studiare il campionato, mettermi in gioco con le migliori giocatrici così da testarmi e migliorarmi, spronarmi a dare e fare di più per me e per la mia Irpinia! Stessa cosa vorrei per quanto riguarda la squadra, che si metta in gioco, che mostri il suo potenziale e che possa acquisire ritmo e crescita costante data la massima serie.
l’Irpinia merita questo campionato e dobbiamo dimostrarlo a tutti i costi”.

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E’ così che il pensiero è tutto focalizzato sul campo, al campionato, guardando alla prestazione in Coppa Italia contro il Tikitaka, non di certo la più fortunata delle partite, a partire dal viaggio rocambolesco e dall’autobus trasformato in spogliatoio improvvisato. “La coppa ha sempre avuto un sapore particolare e affascinante, sapevamo benissimo di dover affrontare una partita difficile data la carta d’identità della rosa avversaria. L’inizio è stato piuttosto frenetico e prendere 3 gol in 3 minuti ci ha spezzato un po’ le gambe. Nonostante ciò abbiamo avuto una buona reazione nel secondo tempo dalla quale bisogna partire e continuare a lavorare. Nel complesso è stata una partita che ha visto fasi up alternarsi a fasi down e si sa che con queste squadre al minimo errore si viene puniti”.

Se il primo turno di Coppa voleva dire Francavilla, il prossimo turno di campionato chiama Pescara. “In casa nostra però”. “Sicuramente non sarà una partita facile, come nessuna in questo campionato e ben venga aggiungerei! Sicuramente l’intensità sarà alta e ci toccherà mettere molta grinta. Giocare in casa, sul nostro parquet e davanti al nostro pubblico sicuramente è un vantaggio che dobbiamo sfruttare al massimo. Queste sono partite in cui dobbiamo testarci e vedere fin dove possiamo arrivare e dove dobbiamo migliorare nel caso. Ma sono del parere che questa squadra, unita, può dare molto molto di più! Io ci credo!

 

 

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