“Forse il destino ci sta dando una seconda possibilità, forse stavolta sarà il nostro turno e riusciremo a riscattarci”. A tagliare la testa al toro sulla questione sorteggio di Coppa Italia, con l’urna che ha nuovamente messo di fronte Bitonto e TikiTaka Francavilla, è il direttore generale Dalila Cariello, alla quale bastano poche parole per dimostrare a tutti quali siano le skill necessarie per ricoprire un ruolo così complesso all’interno di uno dei club più ambiziosi. La più importante? La capacità di problem solving: incontrato l’ostacolo, bisogna trovare la soluzione. E in questo caso, la lettura è semplice.
“Se vuoi essere una delle big, va così. Prima o poi le incontrerai tutte, sia in Coppa che in campionato, e dovrai batterle tutte per arrivare fino in fondo. Certo è, però – continua – che l’esito dell’urna non è stato il massimo e lo dico classifica alla mano, a prescindere da storia e trascorsi. Scontrarsi al secondo turno significa inevitabilmente far uscire subito una delle più forti, compromettendo di conseguenza anche lo spettacolo: se dovessimo vincere noi, ci pensi ad una Final Four senza Tampa e Vanin? O, al contrario, la immagini senza Renatinha e Lucilèia? Sarebbe atroce”.
Per sapere quale scenario si delineerà bisognerà attendere il 26 gennaio, nel frattempo arriva una sfida non da meno: la trasferta contro un’altra abruzzese, il Pescara vice-campione d’Italia.
“Sembra una frase retorica, ma vincerà chi sbaglia ameno. Bisognerà entrare in campo mantenendo la giusta lucidità e senza perdere di vista l’obiettivo. Lo abbiamo vissuto col Falconara: se sbagli, fanno gruppo e ti vengono a mangiare. Il Pescara mi è sempre piaciuto, potrebbe vincere tutti gli anni: parte a folle per finire la stagione con la sesta ingranata, e poi c’è Sestari che è fortissima. C’è tanto da lavorare, ma sarà una gara per testarci e capire cosa siamo noi e cosa siano gli altri. Con tutto il rispetto della Vip che è stata una rivale ben organizzata ma sulla carta non ha quel che abbiamo noi, col Pescara mi aspetto una gara completamente diversa”.
Anche il Bitonto sarà una realtà molto diversa.
“C’è gruppo, cosa che l’anno scorso è mancata. Sto conoscendo un Gianluca Marzuoli molto vicine alle problematiche di una squadra, che – prima di essere tale – è un gruppo di individualità con caratteri diversi l’uno dall’altro. Parlando di campo, i frutti del suo lavoro stanno venendo fuori proprio in questi giorni e sono molto soddisfatta. Le nuove si sono amalgamate alla grande e Lucilèia è definitivamente diventata The Queen. Ci sono tanti campioni e pochi professionisti: lei fa parte della seconda categoria”.