Serie A

CdF, Polloni: “Bellissimo sentire il Palas gridare il tuo nome”

polloni

A Falconara, al Città di Falconara, c’è un momento preciso in cui questo posto diventa “tuo”. O tu diventi parte integrante di questa realtà. Forse entrambe le cose.
Il momento è quando il PalaBadiali, durante la presentazione della squadra, al tuo numero risponde in un unico coro con il tuo cognome. Come fosse una linea di demarcazione, l’affermazione che si, sei una di noi.
E’ proprio così che si sente Anthea Polloni, il 66 sulle spalle e una porta da proteggere.
Quando sono arrivata lo scorso anno, per me era tutto nuovo e difficile. Nessuno mi conosceva e non conoscevo nessuno. Era la mia prima esperienza fuori e lontano da casa. A distanza di un anno, posso dire di aver trovato e costruito a Falconara, la mia quotidianità, il mio spazio, le mie relazioni. Un po’ come a casa.
E hai ragione – confida – sentire il proprio cognome urlato a squarcia gola da tutto il palazzetto è una cosa bellissima“.

Ha un compleanno, se così si può dire, questo momento. “Dopo la Coppa Italia. Nella prima partita casalinga post coppa, tutti sapevano chi fossi. E’ stato emozionante, appagante anche“.
Il posto nel cuore dei falconaresi Anthea l’ha guadagnato proprio durante i giorni di Bisceglie, nella semifinale giocata e vinta contro la Lazio. E’ toccato a lei difendere la porta CdF a causa della squalifica di Angelica Dibiase. Non certo la più semplice delle situazioni. “Ero emozionata certo, ma anche con tanta ansia. Quando fai il secondo in una squadra simile, e hai davanti un portiere simile, è difficile pensare di poter vivere qualcosa del genere. Invece, purtroppo o per fortuna, è toccato a me.

Nella mia personale classifica dei momenti più belli vissuti con la maglia con il falco, sicuramente c’è questa partita”. Il secondo momento che non dimenticherà mai? E’ facile immaginarlo. “Lo scudetto under 19. Per come è arrivato, per come è andato tutto l’anno. Sembrava un’impressa impossibile eppure ce l’abbiamo fatta. La gioia era incontenibile, lo ricordo come fosse ora. Nessuno avrebbe mai puntato su di noi, forse neanche noi, eppure siamo riuscite a compiere un’impresa storica. Non la dimenticherò mai“.

La possibilità di giocare e competere nel campionato giovanile italiano, è stato uno dei motivi per cui Polloni ha deciso di non fare i bagagli e rimanere nella città di Falconara, ogni giorno più sua. “Diversi sono stati i fattori che mi hanno portato a prendere la decisione che continuo a credere giusta per me: la prospettiva di giocare e la fiducia nei mie confronti di quanti mi circondano. E’ un elemento imprescindibile per me. Devo essere serena, questo voglio, sapere di essere innanzitutto voluta nella realtà in cui mi trovo e sentire la fiducia di quanti mi circondano: mister, società, compagne. Senza queste condizioni sarebbe impossibile fare qualsiasi cosa.

Anche la prospettiva di poter giocare il campionato di categoria è stato un fattore determinante. Quando ti alleni tutti i giorni, rischia di diventare pesante non poter poi giocare. Soprattutto quando in ogni allenamento dai il massimo per dimostrare di poter avere il tuo spazio, di valere il tuo ruolo. Poter giocare con le ragazze è liberatorio, come quando carichi al massimo una molla e poi la rilasci. Voglio davvero dare tutto, per questa squadra ma anche per me come persona. Così facendo, nell’ultimo anno, ho visto quanti cambiamenti positivi ho vissuto e quanto sono cresciuta sia dal punto di vista personale che come atleta“.

Con le baby Citizens, Anthea Polloni è reduce da una sconfitta casalinga in casa e un pareggio fuori.  Non c’è nulla di  negativo però, secondo la numero 66. “Già in una sola partita, si è visto un grande miglioramento. E’ stato proprio palese. Credo che, nonostante l’assenza di Silvia Praticò, pezzo importantissimo della formazione e dei successi dello scorso anno, anche in questa stagione possiamo dire la nostra. Il campionato ha tante squadre partecipanti, avremo modo di giocare tante partite. Sono certa che, seguendo il mister e con il giusto approccio agli allenamenti e alle partite, faremo bene“.

Il movimento giovanile italiano ha visto un’espansione di squadre partecipanti, grazie alla necessità, per le squadre della massima categoria, di formare anche una under 19. “Il che è positivo – commenta Polloni – ad una condizione però: che le società siano davvero interessate a fare le cose con serietà. E’ vero che è tutto frutto di una imposizione se così si può dire, ma se si prende come occasione di crescita, allora sarà stata una decisione utile. Così si da modo non solo al movimento di crescere ma soprattutto, e contestualmente direi, alle ragazze di avere l’opportunità di giocare, di misurarsi contro le pari età, così da poter essere pronte un giorno alle competizioni più grandi. Altrimenti, non c’è futuro“.

polloni

Il futuro delle ragazze di mister Mosca invece è ben chiaro: Supercoppa, competizione che il Città di Falconara giocherà con entrambe le squadre, prima e under 19. “Il Bergamo, nostro avversario di Supercoppa, lo conosciamo bene. Sono una squadra molto buona che sicuramente vorrà vendicarsi, se si può utilizzare questo termine, dello smacco in campionato. Ciò per me è solo uno stimolo in più per fare bene. Noi siamo cambiate rispetto a giugno. Abbiamo qualche elemento in meno e alcune nuove compagne. C’è ancora bisogno di lavorare per affinare i meccanismi ma, come dimostrato contro il Pescara, possiamo fare bene. Inoltre, nulla è impossibile, per quanto lo sembri. Noi lo sappiamo bene. Quello che vorrei è che le mie compagne più giovani possano vivere quest’esperienza e rendersi conto di quanta strada hanno già fatto. Vincere, sarebbe la ciliegina sulla torta“.

Ora però si pensa a domenica, alla prima squadra e al Molfetta. “Sarà una lunga trasferta e una partita difficile. Il campionato quest’anno è molto più livellato rispetto solo a qualche mese fa. Abbiamo ampiamente capito che nessuna squadra lascerà vita facile, tutte si allenano tanto e giocano bene, rendendo la competizione ancora più esaltate. Ho avuto modo di vedere qualche partita delle nostre prossime avversarie e sono certa che cercheranno di darci gran filo da torcere. Noi vogliamo tornare a casa con i tre punti però, e faremo di tutto per raggiungere il nostro risultato. Sarà una giornata particolare per noi, tutte strette attorno a Pato e alla sua famiglia per la dolorosissima perdita della cara sorella. Domenica, quindi, scenderemo in campo con un motivo e un pensiero in più“.

 

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