Serie B

Levante Caprarica in assetto A2, D’Oria: “Tante novità alle quali abituarci”

D'Oria

Due gol e un assist come buon auspicio per un campionato che la vedrà sicuramente spiccare come “big”. Anche se il prezioso contributo di Alessandra D’Oria non è bastato per festeggiare la prima vittoria in campionato, la numero 6 accetta serenamente un verdetto che aiuterà tutto il Levante Caprarica a non ripetere comprensibili “peccati” di inesperienza.
“Sinceramente siamo contente di come abbiamo approcciato la partita: sul 2-1 per loro abbiamo avuto un tiro libero non concretizzato e il fatto che abbiano raggiunto il quinto fallo ti fa capire quanto ce la siamo giocata. Il calo è arrivato, però, nella ripresa: siamo entrate in campo a testa bassa per recuperare il più in fretta possibile, ma non abbiamo fatto i conti con il tempo effettivo e ci sono mancate le forze. La partita è durata due ore, praticamente è come se ne avessimo giocate due del regionale. Queste sono novità alle quali dobbiamo abituarci, superando magari anche un po’ di soggezione: non avrei mai pensato, ad esempio, di giocare contro Nanà, moglie del CT Max Bellarte. Fino a poco tempo fa – aggiunge D’Oria con un sorriso –  io giocavo in un campetto in cemento rosso con porte senza reti…”.
Già, è partito tutto da lì. Dalla caparbietà di una bimba che ogni settimana “rompeva le scatole” a quello che sarebbe stato il suo futuro mister, pur di poter giocare.
“C’era una squadra a Villa Convento, ma era interamente maschile. “Ci organizziamo e ti facciamo sapere”, mi dicevano. Ho dovuto insistere non so quanto tempo prima di ricevere un sì che mi permettesse di aggregarmi agli altri ragazzi, li ho presi per sfinimento – ride”.

È rimasta al Villa Convento fino al 2016, poi c’è stato il Copertino in A2, ma più da spettatrice che da giocatrice. Di fatto, diventa quindi quella col Levante Caprarica la sua vera prima volta.
“Qui mi sento parte integrante del progetto, forse anche per questo domenica ero agitatissima. Non ho chiuso occhio tutta la notte e non ho fatto colazione perché l’ansia mi chiudeva lo stomaco. Appena Lucy (Campanile, n.d.c.) mi ha vista, ha capito subito il mio stato d’animo e mi ha consigliato di scaricare tutta la tensione nei tiri di riscaldamento. Pensavo che avrei giocato malissimo, e invece ha funzionato. A chi dedico la doppietta? Sicuramente alla mia famiglia che non mi ha mai detto di no e mi ha sempre assecondata in tutto. Mia madre in realtà non sa niente di calcio a 5, continua a dire “eliminata” al posto di “espulsa” – ride – ma, insieme a mio fratello, segue ogni partita per me. Poi alla squadra perché senza di loro non sarei stata capace di far bene e a mister Lucy: a 21 anni, pensavo fosse già troppo tardi per giocare in A2, ma da quando mi ha detto che lei l’ha vissuta per la prima volta a 25, sono molto più tranquilla”.
E ora coraggio, pazienza e qualche calcio in porta nel riscaldamento per allentare la tensione: “rito”, questo sì da ripetere, anche contro la Segato Woman in trasferta.
“Ci sono 3 o 4 nomi di grande esperienza e avranno la nostra stessa voglia di riscatto, dopo il ko col San Michele. Loro aspettano la neo-promossa, ma noi cercheremo di dire la nostra, così come abbiamo fatto con la Nox Molfetta. Suderemo tutto quel che possiamo per questa maglia e poi vedremo se arriverà anche il risultato”.

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