Serie A

Grieco, ancora più su, ancora di più: “Obiettivo, fare meglio dello scorso anno”

Quota 100.
No, non è un programma elettorale, anche se l’appuntamento per ridefinire l’orientamento del Paese è anch’esso vicino.
Quota 100 è l’obiettivo che Alessia Grieco, fiore all’occhiello biancoceleste, ha per la stagione che prenderà il via sabato proprio con la Lazio, impegnata nella prima casalinga contro il Pescara.

“Ripartiamo dal Pescara, da dove abbiamo finito”, come a chiudere un cerchio per aprirne uno nuovo. Non parla però di gol, Alessia. “Ogni anno, sia io che la mia squadra, vogliamo superare i nostri limiti”. E’ questo il leitmotiv che accompagnerà il cammino delle ragazze di mister Chilelli durante la Serie A 22/23. “Non sarà facile – continua – perché questo significa riuscire a fare ancora meglio dell’anno scorso e sappiamo di aver disputato una stagione grandiosa”. Non è solo la semifinale di coppa e campionato, è quanto dimostrato e raggiunto di domenica in domenica ad aver innalzato il livello e le aspettative della Lazio. “Per l’ennesima volta – sottolinea la numero 20 – abbiamo dimostrato che se il gruppo c’è, si può fare davvero qualcosa di grande. Mi dispiace non poter aiutare la squadra all’esordio, ma loro sanno bene che anche senza di me possono fare un’ottima prestazione. Spero quindi che entrino in campo con questo pensiero, in modo da caricarsi ancora di più. Lo dico perché è la verità: qui alla Lazio, la consapevolezza che ognuna è fondamentale si ma non indispensabile, è la base da cui si parte. Solo così si, secondo me, si può avere la motivazione che spinge a fare sempre meglio”.

alessia grieco

92 gol segnati fino ad ora con l’aquila sul petto, una maglia che fa parte di Alessia tanto quanto Grieco è bandiera della biancoceleste. Un dare e avere, uno scambio di linfa vitale. “Chi mi conosce sa che non mi accontento mai”. Ancora più su, ancora di più, cantavano gli 883 nel ’95, anche se a quel tempo, probabilmente Alessia non era ancora nelle idee e nel cuore dei propri genitori. Non importa, non è mai stata una questione di età per lei. Giovanissima, ma con classe, grinta e carattere da giocatrice consumata. Anzi no, affermata forse. Di consumato c’è solo la suola dei suoi scarpini. “L’obiettivo finale dell’anno è imparare a fare qualcosa in più, o riuscire a fare qualcosa che prima non mi riusciva”. Migliorare insomma. “Per me si cresce così, soprattutto in questo sport. Si cresce prendendo le critiche come sfide, così da trasformarle in complimenti. Si cresce allenandosi, uscendo dal campo arrabbiati per aver perso la partitella finale o per un passaggio o una diagonale che non sono riuscita a concretizzare, per poi tornare il giorno dopo e riprovarci. Ancora. Fino a raggiungere l’obiettivo”.

La meta quindi è alzare l’asticella, divertendo chi guarda. “Credo che sentirsi dire “Oggi mi sono divertito nel vederti giocare” sia la vittoria più grande. L’ho sempre pensato, sia per quel che riguarda me ma anche e soprattutto per quel che riguarda la squadra e la società. Non si gioca mai per se stessi”. Che sia con il club o con la Nazionale. La convocazione con la maglia Azzurra è sempre un onore, un riconoscimento di talento e dedizione. Ma è anche una chiamata, ad onorare e rappresentare una nazione intera.
Ne avrà ancora occasione Alessia, che dall’esordio contro le campionesse della Spagna di strada ne ha fatta. E’ infatti notizia di qualche ora fa la convocazione per la doppia amichevole contro i Paesi Bassi in programma a Salsomaggiore il 25 e il 26 settembre. “Io sono una persona che mette tutti i mezzi che ha a disposizione della maglia che difende. Quando sarà il momento di scendere in campo con i colori azzurri, questi mi troveranno sempre pronta. Per l’Italia questo ed altro”.

Abbiamo premuto il tasto fast forward però. Prima c’è il campionato, c’è la Lazio. “Abbiamo vissuto qualche cambiamento a livello di rosa. Alcune giocatrici ci hanno salutato, altre sono arrivate. Pian piano stiamo cercando di trovare la giusta quadra sia a livello di gruppo che tattico. I giorni di preparazione, i più intensi della stagione ma dei quali vedi i frutti durante l’anno, sono stati positivi, nonostante siano stati organizzati diversamente dagli scorsi anni viste le pause per la Nazionale. Ci vuole pazienza e tanto lavoro per formare un gruppo affiatato e coeso. Ma noi siamo la Lazio, il nostro dna è unione e nel sostegno reciproco. Non mi preoccupa nulla, so che ognuna di noi darà e farà più di quanto riesce ad immaginare”.

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