C’è stato più di qualche affanno, ma alla fine la Rovigo Orange – ex Granzette – si presenterà regolarmente ai nastri di partenza, grazie al lavoro di chi non si è mai tirato indietro. Il cambio di denominazione è infatti solo la punta dell’iceberg, ma quel che non si vede ce lo racconta Chiara Bassi, prima tecnico e ora dirigente dal sangue neroarancio.
“Premesso che al presidente Verza andrebbe fatta una statua in piazza a Rovigo – esordisce con un sorriso – ci stiamo strutturando un po’ meglio. Siamo diventati una realtà talmente grande che la conduzione familiare non è più sufficiente, per cui ci riorganizziamo: una trasformazione impegnativa, ma necessaria che ci permette anche il confronto con persone con altro spessore rispetto a noi”.
Tra le novità per la prossima stagione, spicca l’avvicendamento in panchina: da Marzuoli, salutato con grandissimo affetto, a Marcio Santos, ex allenatore del Bitonto.
“Con Gianluca sono stata fortunata perché oltre ad essere un professionista, andiamo d’accordo anche fuori dal campo e questo ha reso tutto più facile. Lui ha portato un nuovo modo di giocare, è stata la svolta rispetto ad un passato fatto solo di Chiara Bassi e ora affrontiamo un’altra svolta sposando un modo diverso di fare futsal: Marcio Santos ha giocato a certi livelli e la sua esperienza spagnola porterà qualità in più al nostro gruppo”.
Altra importante sfida per la Rovigo Orange che ha mantenuto in gran parte il blocco storico.
“Il trambusto di questi mesi ci ha costretti ad un mercato di rincorsa, ma siamo comunque riusciti ad ottenere una rosa più lunga e i primi giorni di preparazione sono stati ottimi. Voglio sottolineare l’atteggiamento delle conferme: benché nessuno della dirigenza avesse garantito nulla, quando è arrivato il momento di prendere una decisione, tutte – ad eccezione di Troiano che ha fatto un’altra scelta di vita – hanno mantenuto quanto detto in due mesi, e cioè che ci avrebbero aspettati dando priorità alla proposta della nostra società”.
Ma anche sugli innesti ci sono buonissime sensazioni.
“Sono giovani con grandi potenzialità che si stanno integrando molto in fretta, e questo è quello che davvero ci interessa. Amalgamarsi e costruire dal punto di vista societario, perché le rifondazioni vanno fatte con criterio. Le squadre si possono fare anche per esserci oggi e domani, non per forza per vincere: in alcuni casi mi sembra che non si abbia più vergogna di nulla, si fanno promesse senza preoccuparsi di mantenerle. Alla Rovigo Orange, come era al Granzette, la parola data conta più di tutto il resto e continua ad essere alla base di questa rifondazione, che magari non ci vede in prima fascia. A chi la pole position? Pescara o Bitonto. La prima ha la giocatrice più forte del campionato che è Sestari, la seconda ha fatto acquisti importanti, partendo dallo stesso Marzuoli”.