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Elena Agostino in A col Progetto Futsal: “Il sorriso la nostra arma in più”

Agostino

Come se non fosse decisiva, come se non valesse la Serie A e fosse un turno di campionato come tutti gli altri. Così Elena Agostino ha affrontato lo spareggio di Salsomaggiore contro la WFC Grottaglie, trascinando il Progetto Futsal fino al massimo traguardo possibile con una prestazione sontuosa. Lo avrebbe mai immaginato, 4 anni fa, partendo da un campionato amatoriale in Serie D? La verità è che Elena tante domande non se le è mai poste. Ha giocato tanto, si è divertita di più. E questo le è bastato.

“Qualsiasi sfida ci si sia parata davanti, l’abbiamo sempre affrontata col sorriso. Quello che da fuori potrebbe sembrare “prendere sottogamba”, in realtà ci ha sempre aiutate a non accusare il nervosismo e ormai anche mister Calabria ha capito che queste manifestazioni sono un po’ la nostra essenza. La piscina prima di una partita importante, ad esempio, ci è consentita perché poi entriamo in campo e lo facciamo con la giusta serenità alle spalle. Siamo tranquille, crediamo in noi stesse, il mister ha piena fiducia in noi e siamo una squadra affiatata: il sorriso è l’arma in più che ci ha portate a vincere. In questi anni, sono arrivate nuove ragazze ed altre sono andate via, ma con tutte è rimasto un legame forte: quando sono state aperte le porte del club ad una nuova tesserata, è stato fatto soprattutto per il suo profilo caratteriale. La bravura è sempre venuta in secondo piano, rispetto alla persona”.

Grande tecnica e preziosa compagna di squadra: nel caso di Agostino, il club neo-promosso ha davvero fatto bingo.
“Il primo regalo che mi è stata fatto è stata un pallina da calcio e da allora non mi sono più fermata, nelle piazze del mio paese ho continuato sempre a correre dietro ad un pallone – ci parla un po’ di lei Elena. – Sia mio padre, che ha un passato a livello amatoriale nel calcio, che mia madre, mi hanno sempre sostenuta. Poi con il Progetto è iniziato un percorso bellissimo: la squadra era appena nata, non ci conoscevamo, ma siamo cresciute insieme partita dopo partita”.

E di categoria in categoria, fino alla prestigiosa finale decisa da 4 sue reti di splendida fattura (più un importante contributo su un altro dei 7 sigilli complessivi).
“Non ci credevo neanche io – sorride -. Sono entrata in campo con la voglia di vincere sì, ma il pensiero di trovarsi lì era già qualcosa di stupendo. Avevo la mente libera da qualsiasi pressione, i gol sono arrivati quasi da soli, ma è stata una soddisfazione enorme. Per chi sono? Per chi mi ha sempre seguita, per i miei genitori che dalla Calabria non smettono di farmi sentire il loro supporto, per il tecnico e per tutte le ragazze che hanno condiviso con me questa avventura”.

La prossima si chiama Serie A.
“Sarà un anno competitivo e impegnativo, ma – chiude con il suo solito sorriso – sarà anche uno stimolo a dare sempre di più”.

Foto: Divisione Calcio a 5 e Alessandro Cappellacci

 

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