Serie C

L84, Rebecca Chenna e la Final 4: “Un obiettivo molto importante”

L84

In Final Four al primo colpo, con l’onore (e l’onore) di esserne la padrona di casa. La L84 di Rebecca Chenna ha bruciato le tappe ed è già tra le quattro migliori d’Italia, piazzamento che gratifica ma non appaga un gruppo sempre più affamato.
“Non ti nascondo che ci aspettavamo di raggiungere determinati obiettivi – confessa il capitano. – Dopo tre anni di A2 con la Duomo Chieri, per tante di noi tornare al regionale è stato fare un passo indietro, ma siamo state brave a mantenere alta la concentrazione, pur con un livello più basso. Per dare più pepe al campionato, ad esempio, abbiamo fissato ulteriori traguardi come quello di incassare il minor numero di gol possibili e poi c’è mister De Felice che ci porta a dare sempre di più: non solo vuole sempre vincere, ma gli piace farlo esprimendo un bel gioco. È capace di trovare il pelo nell’uovo anche quando va tutto bene, ma lo fa solo per spronarci”, sorride.

D’altronde anche Chenna e socie sono delle perfezioniste.
“L’autocritica è di casa con noi e spesso tendiamo ad ingigantire anche il difetto più piccolo, ma questo perché ci piace lavorare tanto. Se ci viene chiesto un allenamento in più, noi lo facciamo, siamo abituate al sacrificio. E poi non abbiamo mai avuto molto in generale, perciò – quando c’è qualcuno che ci dà quel qualcosa in più che ci faccia sentire professioniste – ci entusiasmiamo. A volte basta davvero poco per renderci felici, ma per noi nulla è scontato”.
E dopo tante prove superate, sabato 30 aprile arriva anche quella in Coppa Italia contro la Es Chieti. Uno step già decisivo per il possibile accesso in finale.
“Abbiamo guardato qualche partita per capire che tipo di avversaria avremo davanti, ma l’unica che mi ha davvero preoccupata anche a causa degli infortuni che abbiamo avuto in squadra – compresa me che non ero in ottima forma – è stata La 10: le partite contro la rappresentante Toscana ci hanno riportate alle emozioni della A2, è stata tosta. Non so se col Chieti sarà così, da una parte però me lo auguro: è bello quando il risultato non è scritto”.
Non potevo aspettarmi frase diversa da un capitano che ha scelto di indossare la fascia di Andrea Belotti.
“Originale e autografata – sottolinea sorridendo. – Mi piace perché è un attaccante che lotta su ogni pallone, non molla mai, lavora in silenzio e con umiltà. Il ruolo che preferisco io? Laterale. È quello che mi permette di far girare più palla e di provare l’imbucata, per me la visione di gioco è fondamentale”.

Ha scelto di stare tra i pali, invece, sua sorella Camilla.
“Il rapporto con lei è splendido. Il fatto che sia 3 anni più piccola di me (ne ha 27 Rebecca, n.d.c.) mi rende molto protettiva nei suoi confronti e sono orgogliosa che sia così forte. Non vorrei mai giocare contro di lei, neanche in allenamento. Quando succede, mi sento frenata. Sono più forte quando è al mio fianco. E poi, insieme a nostra madre – anche dirigente della L84 – ci piace riguardare le partite, notare quell’errore o quel passaggio fatto bene. Papà non era molto d’accordo, ma lei ci ha sempre spinte a seguire la passione per il calcio e calcio a 5 e devo ringraziarla tantissimo per questo”.
Regalarle un altro titolo sarebbe un bel modo per farlo.
“Arrivate a questo punto, cercheremo di vincere anche questa Coppa. A livello societario saremmo le prime, motivo in più per far vedere che noi ragazze possiamo arrivare ad obiettivi importanti. Non siamo qui solo per giocare, ma soprattutto per arrivare ad un livello alto”.
Proprio come vuole mister De Felice.
“Pretende tanto da noi, eppure è bravissimo a non farci mai sentire la pressione. È pacato, non perde mai le staffe e ci tiene tantissimo. Ad inizio anno, non abbiamo cercato una persona a caso: sapevamo che sarebbe stato esattamente lui il tipo di mister che fa per noi”.

 

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