Serie A

Chiara Bassi: “Nessun traguardo era scontato, orgogliosa del Granzette”

Chiara Bassi, Granzette

Ininfluente il pareggio nel derby. Il Granzette chiude la regular season al settimo posto, continuando a scrivere la storia di un club che – dall’inizio dell’anno ad oggi – ha avuto davvero tanti motivi per essere felice.
“Sono orgogliosa e credo non ci sia parola più adatta di questa – ci dice il vice-tecnico Chiara Bassi – perché per arrivare dove siamo, ci abbiamo messo davvero tanto impegno. Se la “prima” in A è stata tanto difficile e salvarsi è stata una conquista, la stessa iscrizione effettuata a luglio è stata già la prima vittoria stagionale. Ti assicuro che è dura, senza tutela da parte della LND. Poi, in successione, abbiamo conquistato le mete che ci eravamo prefissati: la permanenza nella categoria, la qualificazione alla Final Eight e la qualificazione ai playoff, tutte e tre raggiunte in anticipo. Magari per la maggior parte delle altre squadre si tratta di obiettivi minimi e non c’è da festeggiare, ma qui al Granzette non li facciamo passare come banali. Ci abbiamo creduto? Sì. Li davamo per scontati? No”.

Un percorso quanto più possibile lineare, determinato da un mix di fattori.
“Prima di tutto, non siamo quelle dell’anno scorso: c’è un anno di esperienza in più di cosa sia la Serie A, il che non è poco. C’è stato l’inserimento di Buzignani, una giocatrice fondamentale per noi, non soltanto per le sue caratteristiche, ma anche per la capacità che ha di far maturare chi gioca accanto a lei. E poi c’è Marzuoli, che ha fatto tanto per noi, ed è stato scelto da qualcuno che ha capito cosa servisse per il Granzette. Se hai una casa solida e la ristrutturi col bonus 110, però, non è la stessa dell’anno precedente: è più bella, è ancora più solida. Io stessa, non mi sento la stessa di un anno fa e sono felice della mia scelta di fare il secondo”.

Unico momento no, a volerlo trovare, è stata una Final Eight a mezzo servizio, a causa dell’alto numero di indisponibilità, tra infortuni ed assenze.
“A parte il Falconara, credo che qualsiasi squadra risentirebbe della mancanza di 2-3 elementi. Speravamo di arrivare a Bisceglie diversamente, ma è andata così e ce la siamo vissuta lo stesso col sorriso: sul 7-0 nel primo tempo, siamo rientrate in campo con dignità e ci abbiamo messo qualcosa in più che è l’attaccamento a questa maglia che ha sia chi è qui da sempre, sia chi è qui da poco e ce l’ha dentro come valore. La competizione di Bisceglie è stata il frutto di tanti sforzi e anche tante rinunce. È durata solo 20′, ma siamo contenti di tutto”.
La ciliegina sulla torta? I prossimi playoff (1° maggio, ore 18) contro il Pescara campione d’Italia.
“Già recuperare Lisi, sarebbe un’altra storia. Sicuramente ci proveremo: è arrivato qualcosa di bello, ma il resto dobbiamo andarcelo a cercare. Viverlo attivamente, far sì che vada avanti nel miglior modo possibile. Senza nulla togliere allo Statte, il sogno sarebbe quello di una semifinale con la Lazio e la possibilità di riaffrontarla con il gruppo al completo”.
Orgoglioso e fiero.

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