Serie A

CdF, Marco Bramucci: “F8, una vittoria di tutti per tutto il movimento”

Domenica, l’appuntamento per tutto il popolo falconarese, sarà al PalaBadiali, ore 16:00, per l’ultima di campionato contro la Kick Off. In quell’occasione tutti i tifosi e i sostenitori delle citizens potranno celebrare e festeggiare con le proprie beniamine la seconda Coppa Italia alzata al cielo dalla società del presidente Bramucci. Sarà una festa per tutti e con tutti, per una vittoria voluta, cercata, combattuta e conquistata.

L’obiettivo era chiaro ma la kermesse andata in scena giusto una settimana fa, ha riservato grandi sorprese e milioni di palpitazioni a tutti i fortunati che hanno assistito alle gare.
Il concetto principale è uno – dichiara in apertura il Presidente Marco Bramucci – se sull’albo d’oro comparirà la vittoria del Città di Falconara, che è stato evidente che avrebbe potuto perdere tutte e tre le partite e magari vincerle tutte e tre con merito, quello che mi preme dire è che è stata una straordinaria vittoria del futsal femminile e del futsal in genere. Per una volta possiamo dire di aver vinto davvero tutti. Per tanti motivi.

Il pubblico innanzitutto. Presente in tutte le partite. Educato, felice, contento di esserci, partecipe, in quella che adesso è la regione guida del calcio a 5 che ha bellissime realtà. A partire dal Bisceglie, della cui squadra il presidente Abbattista è stato un gentilissimo padrone di casa, il Bitonto ha una forza propulsiva enorme e ritrovare a questi livelli un signore del futsal come Tony Marzella e il suo staff è stato un piacere.

Un’altra scommessa vinta è si televisione ma con il pubblico. Che è un po’ il canovaccio della Supercoppa disputata a Falconara a dicembre. La fortuna poi è stata aver assistito a delle partite che, se ne avessimo scritto i copioni, neanche se ci fossimo messi d’accordo sarebbero venute fuori gare così ricche di pathos. Uno spettacolo unico“.

Abbiamo provato a raccontarvela nel miglior modo possibile, così come emozione, passione e competenze ci hanno suggerito. Dire che è come se l’avessimo giocata anche noi, è riduttivo.

Altro argomento su cui spesso mi sono trovato a battibeccare e sul quale vorrei centrare l’attenzione per un momento è Sky. E’ una scelta editoriale vincente. Innanzitutto la produzione è di un innegabile livello e le telecronache sono precise e puntuali. E’ vincente perché viene prodotta da chi è “propenso per” e raccontata da chi è “innamorato di”. E’ tutta un’altra storia rispetto al passato. Per quanti si lamentano della gratuità precedente, forse non comprende che questo è un prodotto che ha dei costi.

Prendo il mio caso come esempio. Paradossalmente non ho una tv dal 2016 ma ho sottoscritto un abbonamento con NowTv a 14 euro al mese per vedere tutte le partite. Non è una cifra esorbitante da affrontare per una qualità così alta. Senza mancare di rispetto a Rai Sport chiaramente, anche se va sottolineato che non ha mai trasmesso una partita di campionato.

Divisione Calcio a 5. Ho avuto modo di confrontarmi anche con chi è nuovo nel circuito sul ruolo della divisione. E’ intelligente a portare tutto il movimento a Bisceglie, ma ricordiamo quelle che sono state le finali precedenti. Nel 2019 la Kick Off non può neanche festeggiare ed essere premiata con tutta l’importanza del caso e festeggiare sul campo con i coriandoli. I quarti di finale disputati a Cavezzo alle ore 10 – 12 – 14 e 16 per lasciare spazio ad un allenamento pomeridiano/serale ad una maschile che per altro non è stato neanche svolto.

Il primo cambiamento c’è stato nel 2021 a Rimini. Nell’occasione abbiamo intanto condiviso tutti, maschile e femminile, lo stesso campo e la finale è stata disputata di lunedì proprio per permettere la trasmissione in diretta. Quest’anno la divisione ha organizzato un evento tutto nostro, in cui le calciatrici credo siano state davvero le protagoniste stellari di questo sport. Arrivare a questo non è stato facile, è stato un processo lungo, combattivo.

Ricordo che proprio da quel marzo 2019 il sottoscritto ha preso 14 procure federali, neanche fosse una caccia all’uomo. Adesso però il futsal sta fortunatamente da un’altra parte. E’ anche una vittoria di questo gruppo dirigenziale della Divisione Calcio a 5 che, come aveva promesso, porta il futsal femminile considerazione primaria“.

Ricordo i tanti discorsi ascoltati negli anni sulla necessità di accoppiare la Final Eight femminile a quella maschile per una questione di traino del pubblico. Forse all’epoca avevano la loro fondatezza ma, se c’è una cosa che ha dimostrato l’evento di Bisceglie, è che il futsal femminile può vivere di vita propria. “Può e deve brillare di luce propria. E’ proprio verso questa direzione che tende la proposta fatta da diverse società e già avallata dalla Divisione, cioè estendere la competizione a cinque giorni.

Perchè è un evento addirittura migliorabile, arricchendolo con la A2 magari, bloccando tutti i campionati, regionali compresi, e svilupparlo per farlo diventare un vero e proprio show, così come richiesto da Bitonto e Tikitaka. Credo che tutto questo possa diventare la realtà già del prossimo anno“.

Tanto di buono fatto quindi e si può ancora migliorare, rendere magico. “Come la Notte Magica. La sensazione è di essere tornati a quel filone di entusiasmo che ha pervaso il movimento con la nascita della Nazionale Femminile e che si era un po’ perso. Credo che il futuro sia roseo da questo fattore e da tanti altri piccoli cambiamenti avvenuti in quest’anno. Nel 2020, ad esempio, nell’evento non disputato, avremmo voluto fare una protesta, in accordo con le calciatrici, per la definizione di “panchina d’argento” per il miglior allenatore del femminile, a differenza di quella d’oro per il maschile.

Ora però questo è diventato realtà, equiparando finalmente i titoli”. Sembrano piccole cose, stupidaggini, ma non lo sono. Non lo sono affatto. Questa è una battaglia vinta in corso d’opera, certo non si può cambiare tutto e subito, ci vuole tempo, ma nello specifico è stata una vittoria delle società, del pubblico, delle calciatrici e di quanti lavorano dietro le quinte ma che sono appassionati. Fa tutta la differenza quando chi racconta, ama lo sport che fotografa, che commenta, di cui scrive. Dai fotografi agli speaker, ai giornalisti ai telecronisti. La differenza si vede e si sente. Questa volta, la coppa, è stata vinta davvero da tutti“.

Forse è anche per questo che, per noi che eravamo li con l’unico intento di narrare ciò che stavamo vivendo tutti, sia stata così emozionante e ricca anche senza toccare mai un pallone con i piedi. Tutti erano parte di una dinamica vincente e di un evento che sarà scritto negli annali del futsal. “E’ massacrante farla, ma appena finita non vedresti l’ora di riviverla. Anche per questo l’idea avanzata da Bitonto e Tikitata e avallata da tutti, di disputarla in cinque giorni è funzionale.

Quattro quarti disputati tutti in una giornata, ad esempio, sono massacranti. Non tanto da giocare ma da organizzare, produrre raccontare. Chi l’ha vissuto lo sa bene. Cinque giorni, rendono più freschi chi ci deve lavorare e rende tutto migliore ovviamente. Altra idea eccellente è stata fare il villaggio del futsal il sabato e la domenica e che può essere riproposto e migliorato lavorandoci per tempo.

Passasse il covid poi, sarebbe possibile organizzare anche altre competizioni come ad esempio la Coppa di Lega. Ora però bisogna pensare primariamente a stabilizzare i calendari e trovare un equilibrio in tempi ancora a cavallo della pandemia“.

E’ stata una rivincita la Coppa Italia rispetto al periodo appena trascorso. Lockdown, campionati incerti, partite rimandate, virus contratto, difficoltà, protocolli. E’ stato ed è davvero tutto complicato e difficile e la Coppa, in quest’ottica, è stata come tornare a respirare aria fresca. “E’ stata anche occasione di incontro. Avere, capire, comprendere che ci si ritroverà con i propri rivali in campo ma amici fuori, condividere una cena insieme, rivedere vecchi amici, dà uno spessore diverso.

Questo però può capirlo solo chi la vive come me, partecipe da sempre. Per fortuna ho compreso che siamo un po’ di più di quelli che pensavo. Mi sono proprio sentito a casa e non parlo solo per l’accoglienza del Bisceglie, ma anche per la presenza del Bitonto ad esempio, o lo Statte. Io sono ovviamente contento per la mia squadra, ma auguro all’Italcave di tornare a vivere di vittorie perché davvero se lo merita. Non è facile, per chi è nel movimento da tanti anni, trovare sempre gli stimoli per riproporsi anno dopo anno.

Ne parlavo con i miei colleghi sportivamente più giovani, l’importante è esserci, sempre, e a queste squadre che ci sono da sempre, noi dobbiamo tutto perché sono quelle che ci hanno permesso di essere qui oggi”.

Sono la nostra storia. La base di partenza, lì dove guardare per vedere la strada fatta e continuare ad andare avanti. “Sono la nostra solida base, alla quale si sono aggiunte realtà che oramai sono punti fermi. Penso alla Lazio, allo stesso Falconara che sono dei punti fermi. Quando ci sono società che riescono ad allestire squadre competitive con costanza, al netto dei cicli sportivi e delle contingenze economiche, ciò aiuta a dare solidità con la quale poi i tifosi stessi e tutto il sistema si raffronta“.

Per progredire ancora, per migliorare, c’è un settore sul quale porre attenzione massima secondo il Presidente Bramucci: il settore giovanile. “Come società di Serie A, abbiamo una responsabilità grande per poter sviluppare un sistema che ha si grandi squadre ma non troppe società strutturate. Come prima cosa va recuperato il ruolo guida della Nazionale, rimasta troppo spesso nascosta. E’ scandaloso che l’unica partita trasmessa in televisione rimanga la prima. In seconda battuta fare attività giovanile.

E’ brutto che sia una scelta imposta ma siamo italiani purtroppo o per fortuna e forse abbiamo bisogno di questo ora. Sappiamo tutti che non è facile, ma sole tre squadre di serie A con una under 19 sono troppo poche. Va cambiata la via, cercando di sviluppare campionati anche under 12 e under 14. Questo non è competenza della Divisione. Noi come Comitato Regionale Marche ci proveremo, sfruttando anche l’onda lunga dell’entusiasmo ritrovato dopo la Coppa e il vantaggio del doppio tesseramento“.

E’ quello che manca al movimento. Un settore giovanile strutturato, organizzato, che diventi terra fertile per la disciplina. Bisogna iniziare, coinvolgendo giovani ragazze e bambine, fornendo loro realtà, strumenti e situazioni formative. E’ su questa via che stanno camminando la baby citizens, fresche dell’esperienza di Final Eight. “Nel nostro caso, la squadra scesa in campo quest’anno, è decisamente sotto età rispetto al resto. Ragazzine di 14 anni, al primo anno non solo di calcio a 5 ma spesso alla prima esperienza sportiva, si sono ritrovate in un livello di competizione non loro.

Per questo va ringraziata la pazienza e la maestria di mister Andrea Mosca, che sta facendo davvero un lavoro incredibile. Un grazie anche a Silvia Praticò, la miglior 2002 italiana a mio avviso, instancabile nel prendersi la responsabilità delle compagne meno esperte. Vivere poi l’esperienza di coppa, fino alla fine, assieme alle compagne della prima squadra e festeggiando con loro, è stato un ulteriore regalo“. Credo che sia esattamente così che si crei il senso di appartenenza necessario ad alimentare voglia e sogni delle più giovani.

Legato a doppia mandata ad un ambiente stimolante e ad una realtà presente e partecipe. Questi sono gli ingredienti per un sodalizio vincente, e in Via Dello Stadio, ora che si è arrivati, si vuol continuare a far sentire la propria voce.

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